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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   HO
   di un feudo non si stendeva clic ai figli . Appena per indulto di Corrado il Salico si ammetteva il Nijiotc nato da liglio , in luogo del padri premorto , (piando il Feudatario non avesse lasciati figli ( Lib. 3. LL. Longob. tit. 8. de beneftciis 1. 4- ) Episcopus terlio defunctus est,
   cioè nella terza vacanza , a contare dalla morte di Pietro di Manfredi , et iternrn Abbas invasìt ipsum Castrimi , et adiate iti sua potestate te-net . Vedremo nel seguente Capitolo come venne rivendicato dal successore di Smelino .
   Si sollevi ora il Lettore dalle nostre moleste indagini sui Vescovi della prima melisi del Secolo XI. col rivolgere 1' attenzione alla favolosa serie del Picconali . Ad Eugenio fa soltentrare Roberto nel ioi3. clic dice fondatore di un Ospedale, ov' è ora la Chiesa dello Spirilo Santo. A Roberto nel ioa3. Flavio C avelli per lo addietro Preposto di Lugo , Castello distrutto di là dal Voinano , a visla di Montorio . Quel cognome è pur peregrina notizia per un Vescovo di quei tempi. A Flavio , che fa morire ai 17. Ottobre 1032. Arrigo da Arcidiacono della Cattedrale, senza riflettere, che non prima del 1308. sii Capo del nostro Capitolo fu attribuito il tilolo «li Arcidiacono . Racconta che nell'elezione di Arrigo vi fu scisma, ond'e che solo nel 1047. entrò in possesso, con altre ciance. Quanto avrebbe meglio servita la Patria questo Schicchcrsitorc , se in vece <11 lasciare , manoscritti per altro , i suoi sogni, ci avesse tramandata una copia del Cartolario ! Si fosse almeno degnato di consultarlo !
   Bramerei 1111 poco della franchezza di lui , per annoverare i Conti Apru-tini nell' intervallo contemplato nel presente Capitolo ; ma qui mi è pur forza ricorrere a noiose ricerche . Trasmondo , che dicemmo iondatore dei Monastero di S. Niccolò a Tordino nel 1004. vien detto Conte in una bolla di Clemente III. che verrà riportata nelle particolari memorie di quella Badia : Donationes Transmundi Comrtis , così ha il Gattola, il quale la pubblicò ( Hist. Cass. p. 201. ). Ma oltre che questa bolla è jtosteriore a Trasmondo di quasi «lue secoli ; due copie sincere , delle quali si terrà conto a suo luogo , hanno Clerici in vece di Comitis . E veramente Trasmondo è chiamato Chierico da Leone Ostiense rrx volle. ( Lib. 2. cap. i3. 20. 36. ) ed egli stesso si dice lale neU' allo di fondazione : Ideo conslans Transmundus Clericus , ftlius quondam Gisonis. Armelda , o Aimclda però di lui moglie viene in questo qualificata per figlia del Conte Ugone : Ego Armelda fìlia ejusdem Ugoni Comes. ( Gattol. il», p. 197. ) : e nello stesso modo leggasi qualificata in un altro precedente alto di fondazione , e donazione in favore dell' Abate S. A Itone , sislcnte nel nostro Archivio Capitolare , che sarà discusso insieme colla fondazione del ioo.j. Quatti et ego Aimclda Jìlia Ugonis Comes , que sum conjujc Trasmundi. Anche liigeltrude moglie di Tcutonc fondatore di S. Giovanni a Scorzone nel iooj. eia figlia di Conte: Ingeltruda Jìlia quondam Ardertgi Coinis ( ib. p. 2o3. ) ed ha le medesime parole un' antica copia conservata nel nostro Monastero di S. Giovanni . Ma perchè tanto Trasmondo , quanto Tcutonc potevano essasi imparentali fuori la Regione; così non costa che sicno stati Conti Apru-tini nè Ugone uè Ardengo. Più sicuro è 1' indizio, che di un nostro Conte di nome Antonio ci somministra la Cronica Farfense ( R. I. p. 2. t. 2. p. 423. ) . 11 Monaco Gregorio , il quale la scrisse sul fine del secolo di cui parliamo , deplorando le perdile a quella Badia derivate dall' invasione