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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Nemmeno vi si legge la ilala , ma vi si leggono cine noie . Una intitolala : Rcncfizj della fotte Lavaroniana , la quale abbraccia molli pezzi di terra a l'aiitancto ( Villetta esistente ) nella-Terra Marlellesca , e al di là da V«z-zola , Inlli ritentili per violenza dai discendenti di Tentone, o «lai loro dipendenti . I Vescovi successori , non die i fedeli di S. Maria vengono «soi-iali a ii\ indicarli , quando Dio manderebbe tempo a proposito , giaediò j et momento così voleva l'ordine della Legge. L'altra nota contiene consimili occupazioni , fatto «la Pietro , Guibclto . Teutone . Sifri(li , e Itamelo ligli di Tentone , detti perciò Tvntoncschi, in più luoghi , e con più insali , per 1' estensione totale di due mila e quatlioccnlo mopgi , le denominazioni e confini «U;' quali troppo nojoso sarebbe il qui riferite. Fermandoci alle indicazioni più conosciate , come, sono il Trotino , la / ezzoìa , Polccittno ( Villa diruta nella canna di Elee in Roseto ) Colle-Concacaio ( nello vicinanze di Villa S. Stefano ) S. Fole , 'lizzano , si zzano , Scalcile , Collina di S. Severo ( altrimenti la Romita ) e Corinto ( un poto più qua verso Teramo , dietro al Pennino , per la strada «li Miano.) ; ci basti osservare che i Tculoncschi avevano estese le usurpa/ioni intorno intorno al loto nido , il quale era Rocca Teuloncsca . Ed ecco sciogliersi la difficoltà , Ja quale potrebbe sorgere a chi paragonasse 1' ampiezza delle possessioni d« l Vescovato Àprulino dimostrata dal Cartolario, ioti quel poco che ad isso ria rimasto ne' secoli a noi più vicini . Se nel medio evo vi Intono generosi Signori , clic lo arti*«Intono di nobili poderi , non marnarono potenti ladroni, clic presto ne lo spogliarono. Molle delle tenute, indicate dal Cartolario, sono ancoia parte in pieno dominio e parte nel dominio soltanto diritto dei Vescovi , ma di estensioni tali , da sembrate meschini residui delle estensioni primitive .
   Una citarla appar , lioò pari ad nn' altra , o perche copia , o perchè snida in doppio originale , ed una convenieniiaria , dal suo oggetto che fu una convenzione, entrambe vergate da Giovanni Giudice e Nolajo nel 10J7., formano il terzo e quarto articolo . Colla prima , in l'ebbrajo , il Vescovo Pietro , previa 1' ispezione di Adamo , Giudice della Contea Teatina , di Guido , e di Trasmondo , e coli' assenso de' primarj Sacerdoti , concedè , a terza generazione maschile , in usufiulto a Pietro, Longino, 'Presidio, Tentone , ed Azzo figli di Teutone , e ad Embrdino e Pietro figli di Embtc-lirio , Irccenlo moggi di terra , già stali Magistri Leotiis ( il titolo di Maestro , mollo decaduto ne' secoli posteriori , dinotava a quei tempi un Soggetto ragguardevole, ma non de' primi ordini ) nei luoghi ili Moniano, Poc-tol , M asiano , Sossiarto , e Fiorano : confinali da Vczzola , là dove scorre nella Valle di lioltcriio e passa nel Teschio , e dal ri\o Mot ano , secondo «Ite incile nella Vczzola : solto 1' annuo censo di tre soldi o di oro o di arguito : ricevuti in prima trecento denari , da applicarsi in ristoro della Chiesa Vescovile : ed aggiunta la penale di cento Mancosi d'oro. Colla seconda, in Marzo , tuli' i sopradetti, ad eccezione di Azzo , venuti a nuova convenzione , lederono alla Chiesa , in virtù dell' Editto de' Longobardi , la metta del Castello , e del Poggio ili Vilicc : ed in compenso ebbero dal Vescovo Pietro la metta del Poggio di Vitice , e due parti di un terreno a Scapria-110 ( di cui si veggono i vestigi a Mezzodì del colle di Caslrogno , là dove la strada «la Campii a Teramo per le colline si divide in due rami ). Fransi mandali a riconoscere i fondi i Giudici Adamo e Giovanni , ed altri tre