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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   i3o
   di Novara Cancelliere del Regno Italico , ma lo era 1' iniquo Gregorio Vescovo di Vercelli : e dopo il 1077. non più Arrigo , ma i Normanni signoreggiarono la nostra Contea .
   Chi furono frattanto i Conti Aprutini ? Dagli allegati documenti altro attinger non possiamo di sicuro , se non che nel io57. Gerardo riuniva nella sua persona 1' Ascolano Contado , ed il nostro .
   Ora stando i nostri Antenati per passare sotto la dominazione di Principi Normanni , giova dare un' occhiata alle due Dinastie allora fiorenti. La prima della schiatta di sì selettivo , che mono c' interesso , era dei Conti di Aversa, detti Principi di Capila da che Riccardo Conte di A versa s' insignorì di Capua , coli' espulsione di Landolfo V. ultimo Principe del ceppo Longo-hardico . Lo stesso conquistò pure il Ducato di Gaeta . L' altra della stirpe di Tancredi Conte di Altavilla , con cui la nostra Regione era per avere stretti rapporti, aveva per Capo il Conte Roberto Guiscardo, già possessore di considerabile Stato in Puglia , ed in Calabria . Li venne in Melfi nel io5(). ad nn accordo con Papa Niccolò lì. sommamente vantaggioso ad entrambe le Patti. Il Pontefice diede al Conte l'investitura non solo di quanto già questi possedeva , ina del rimanente ancora della Puglia , c della Calabria , tuttora in mano degl' Imperatori Greci , e della Sicilia gemente sotto il giogo dei Mori , o Saraceni . Roberto all' incontro si obbligò pagare alla Chiesa Romana dodici denari di moneta Pavese per ogni pnjo di buoi . Fu allora , o poco dopo , che Roberto assunse il titolo di Duca , e gradatamente sottomise il resto delle Puglie , e delle Calabrie . Nel tempo stesso Ruggieri suo fratello invosc la Sicilia . Dette polso alle 6uc imprese Roberto nel 1071. da che si tio\ò disbrigato dall'assedio di Bari; tanto clic nel 1072. dopo un assedio di cinque «riesi, ed una vittoria navale sopro i Mori, espugnarono Palermo di assalto . Rimasto in Sicilia il Conte Ruggiero volto a conquistare Trapani , e gualche altra piazza , che ancora pei Mori sostc-nevasi ; Roberto sempre più avido di dominj tornò in terraferma , ove spogliò GisoHò del Principato di Salerno , e Giovanni del Ducalo di Amalli . Nò di ciò contento , intesa appena In morte di Landolfo VI. Principe di Benevento , recossi nel 1077. a cinger di assedio quella Città , quantunque soggetta all' alto dominio della Chiesa Romana .
   CAPITOLO XXIV.
   Fine degli avvenimenti del Secolo XI. V?scovati di Ugone , c di Guido /.
   Il Guiscardo pativa la sete di tutt'i conquistatori. Di già padrone della Capitanata , aveva creato Conte di Lorctcllo , grossa terra presso Larino , Roberto suo Nipote figlio di Goffredo . Da quella volta per la via Trajana-Frcntana pervenneio i Normanni , che posero piede nelle nostre Regioni. Foriere dell' invasione erano state delle scorrerie , di una delle quali ce ne ha conservata notizia la Cronica di S. Stefano in rivo maris . L' incarico di conquistare il Contado Teatino , Pennese , ed Aprulino venne affidato ad ' Ugonc soprannominato Malmozzctto, Uom distinto per nobiltà e per valore, e che aspirava a fare stato a sette suoi figli . Ei non tardò ad occupar Lanciano , ove pare clic fissasse la suo residenza . Nel 1074. il Monastero di Casaurra veniva così minacciato , che 1' Abbate Trasmondo , ed insieme Ve-