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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Il Pontefice , clic due anni dopo finì di rompersi coli' empio Arrigo , cominciò a sentire il bisogno di tenersela col nostro Duca Roberto , ed a chiudere gli occhi sulle occupazioni già fatte di uria porzione del Ducato Sjo-1 etano , e della Marca; limitandosi ad impedire ulteriori avanzamenti . Quindi nel settimo Concilio Romano del 10S0. si ha : Sì /juis Norilirruamorum Ter ras S. Pctri , viddicet Ulani pari era Firmante Marchia;, epiee nondum pervasa est, et Ducaium Spoletanum .... invadere, vel dcprrvdari proesunt-pscrit ; graiiam S. Pelri, et introitimi Ecclesia; astjuc ad satisfactioncm interdicimus . Ne ]tassò il Giugno di qucll' anno senza che il Papa ed il Duca si abboccassero in Aquino , e perfettamente si riconciliassero. Gregorio confermò al Guiscardo le investiture di Niccolò 11. e di Alessandro II. con aggiungere: Ve illa autem terra, quam injust e icncs, sicut est Salemus, et Amalfi a , et pars Marchia: Firmano: , nane te paiienter susi ineo in confìdeniia Dei omnipotcntis , et tace bonitatis . Roberto all' incontro nel giuramento di fedeltà , che diede al Pontefice , c onsenti a fare un' eccezione dei tic ccnnati stati , acquistati dopo l'investitura di Alcssando II. , sui quali , com' ci disse , adhuc facta non est diffinitio . Gli eventi giustificarono la prudenza di Gregorio . Rcndutosi Arrigo padrone di Roma, ove si fò coronare Imperatore dall' Antipapa Clemente III., e chiuso il vero Pontefice in Castel-S. Angelo , ci fu nel io84- soccorso e liberato dal nostro Duca Roberto , il quale con imponente forza volato in Roma , fé sloggiare Arrigo , unì i Romani fautori dell' Antipapa , e seco condusse S. Gregorio prima in I. Casino , di j»i a Salerno . Fu quindi il valoroso Duca in grado di ripassare il mare, onde proseguire la guerra contro il Greco Imperatore Alessio Comneno , nella quale tant' egli quanto Boamondo figlio del primo suo Iettò , si erano coperti di gloria . Ma mentre accingevansi a trarre profitto da un' insigne vittoria rijortata contro le flotte Greca e Veneta combinate ; venne la morte , a colpire Roberto ai 17. Luglio io85. in Cefalonia . Nel Ducato di Puglia , cui la nostra Regione andava compresa , a lui succede Ruggieri figlio del secondo Ietto . Mal soffri Boamondo il torto ; dovè però quietarsi stante l' interposizione del comune zio Ruggieri Conte di Sicilia , e 1' assegnamento a lui latto di Taranto , e di alcune altre Città di Puglia . Poco generoso il Conte volle che il Duca gli cedesse , in premio della mediazione , 1' altra metlà della Calabria , essendo ci già in possesso della prima metta per concessione del Guiscardo . Ma guari non andò che la fortuna ofTrì al Duca Ruggieri un compenso. Ribellatasi Capua al suo Principe Riccardo II. figlio di Giordano , questi non potè ricuperarla che coli' ajuto del Duca nel 1098., da cui fu obbligato a riconoscerla da lui in feudo.
   Mentre tali avvenimenti si succedevano , sedeva sulla Cattedra Apmtina UGONE , Vescovo ( trai conosciuti ) XI. Ughelli ne trovò una sola memoria nel Girtolario , appartenente al 1086. Ma un' altra ci ne riferisce ( in Teatin. ) letta dal Pollidori in un Codice Messale della Chiesa Teatina , e riportala dal Romanelli ( Scov. Freni, toni. 1. cap. 6. ) la quale pur mostra la nostra soggezione ai Normanni , ai tempi di questo Vescovo. Notimi esse desidero omnibus etc. Qwomodo Drogo, qui alio nomine vocatur Tasso frater Comitis Roberti, confessus est peccata sua apud Aternum in Ecclesia S. Leguntiani, et Domitiani mihi Rainidpko Thcai'mce Sedis Prwsuli. cum tribus aliis confrairibus meis Episcopis , Tigone Aprutiensi, Jasolino 7 'ber rnideasi , Johanne Draconariensis sedis Pro;side, et prò ipsa