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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
sue Costituzioni: fissò per unità monetaria il ducuto, da lui battuto , or la prima volta : ed istituì per tutto il Regno i Camerarj , incaricati dell' amiuistrazione finanziera , ed i Giustizieri della giudiziaria , dipendenti dal Gran Camerario , e dal Gran Giustiziere , residenti presso la sua Regalo Persona . Uno tic' Giustizieri fu il nostro Conte Roberto , coinè risulta da un prezioso documento , pubblicato dal Gatlola ( /list. Cass. p. 198. ) di cui ti contenteremo dare un transunto . Avanti i Giustizieri Domini lìegis Boa mondo Conte (di Manoppcllo tale creato da Ruggieri nel ii4o. La Cronica di Casauria lo appella Tarsense , 0 Tursi/uno , a distinzione di altio Boamondo, cui quella Contea fu data da Guigliclmo I. ) Oderisio de Palliarla (.'onte , Roberto de Aprutio Conte, e molti altri Giudici , die si dicono anne.xi , frai quali Benedetto Vescovo dei Mai si , Siccnolfo Vescovo di Valva , Pietro Vescovo di Alife , GoflVcdo Vescovo eletto di Chicli , Ilalio-ne Conte di Penne , Berardo Conte Teatino , Alberto Giudice Farfensc , e Maestro Ruggieri Canonico di Canosa e Melfi ; comparve il Vescovo A prillino cum clericis , et advocalis suis , querelandosi che 1' Abbate di M. Casino lo aveva spoglialo del possesso tlel Monastero di S. Niccolò a Tordino , che la Chiesa a se commessa aveva tenuto da trenta e più anni. Replicò 1' Abbate clic non da trenta , ma da cento e più anni era quel Monastero pars Monasterii Cassuiensis . Ad esaminare le ragioni di entrambe le Parti vennero delegali il Vescovo eletto Teatino, il Conte Berardo, et olii qiuun-plures Clerici, atque laici. Costoro de Consilio redeuntes dixenuit languiti, esse utramque portóni testibus , et sacramcntis de possessionis allegatione Jatigari , cum potius de proprietate esset agendum . Unde toti Curine placidi ut Domnus Abbas Cassinensis se a possessione praefati Monasterii srquestraret , et eadem possessio in marni Justitiariorum rimanesse fino alla sentenza definitiva , se questa dar si poteva da quella Curia ; altrimenti usque ad Domini lìegis audicntiam secare tur. Invitate dunque le Parti a rciilar le ragioni scritte e non scritte de proprietate', quelle, del Vescovo si ridussero a due , cioè tum quia Monasterium in sua Parocliia ( oggi direbbesi Diocesi ) constructum erat, ond' è che, soggiacer non dovea ad altrui giurisdizione : tum quia praefatum Monasterium confimiatione Roma-norurn Pontificum de iure possidebot , et inde protulit privilegia bornie memorine Paschalis , Ilonor'ù , Colisti, et Ludi. Interrogato il Vescovo , ed i suoi Avvocati se avessero a produrre non so quali titoli , risposero : habuimus qitidem , sed direptione consumpta sunt . Mi spiace clic i quattro allegati privilegi ¦> Pontefici fiorili nel secolo, di cui trattiamo , non sirno fino a noi pervenuti. Forse il più ampio ili Anastasio IV. , dio più sotto trascriveremo , li fece dimenticare . Le ultime parole , sia 1 luì contengano una verità, sia che contengano un mendacio giudiziario , indicano però sempre de'disastri di guerra , e probabilmente quelli della leiza invasione de' Normanni . L' Abbate all' incontro mostrò ciò che naturalmente decider poteva la questione , 1' atto di fondazione e dotazione del Monastero controvertilo , col quale questo era stalo ofierto ai Cassinc |