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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204
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si conformato . La Curia , definitivamente pronunciando , impose al Vescovo Aprutino , e successori di lui perpetuo silenzio, ed aggiudicò al Monastero di M. Casino la proprietà di S. Niccolò, e delle sue pertinenze-. Tale memorabile sentenza , la quale sparge luce sulla maniera di giudicare di quei tempi, venne emanata ai 22. Aprile u48. indizione undecima, apud Pi-scariam. Dopo pane lli de'Giudici aggiunti, la coscrissero : Rubertus Comes Aprutinus domini Rcgis Justitiarius> ed Oderisius de P aliarla domini Re-gis Justitiarius .
I monumenti del Secolo XIL ridondano di privilegi sì de' Pontefici , che de' sommi Imperanti , confermatorj delle possessioni de' Vescovati , e de Monasteri . E osservabile però che taU conferme si procacciavano principalmente poi possessi dubhj e contrastati, come 1'accorto Guido aveva fatto. Lungamente contrastati furono nello stesso secolo tra i Conti Apmtini , od i Vescovi Conti di Ascoli Colonnella, Carrufo, S. Egidio, Faraone, Ripa-Quadrollara ( Paese distrutto sulla sinistra riva di Salino, nel lenimento di S. Egidio ) il Monastero di Montesanto , e quelle Ville di Civilclla , le «piali restano di là da Salino : cioè Lempa , Colpagano , ( di cui ancora ritiene il titolo la Pan occhiale di S. Pietro a Colpagano ) e Fucignano . Ebbene : per rassodarsi nel dominio di tali luoghi , il Vescovo e Conte Presbitero ottenne il diploma da Lotario , ceunato nel precedente Capitolo : ed allro da Corrado Re di Germania e d' Italia , mentovato nel Cap. XXVII. tol quale si lo donare tofani teiram mutorum Coli epagane , Lempa, Sii-l'agrossa , Ilgium ( S. Egidio ) Pharaonem . Posteriori diplomi si procurò il Vescovo Conte Rainaldo , do' quali faremo menzione appresso . Pur non dimeno i Conti Aprutini si sostennero nella signoria di quei paesi, benché per verità anticamente compresi noli' Agro Ascolano : ed ora tutti appartengono al Regno. L'avere intanto Presbitero ricorso a Corrado nel n5o. per munirsi di una donazione di quei lnoghi, e della conforma , e reintegrazione di altri, compruova quel ohe il Muratori osservò , cioè che ne' tempi, de' quali parliamo, la Marca di Ferino o di Ancona riconosceva tuttavia l'alto dominio dei Re d' Italia .
Non meno del suo viciniore Confratello, sollecito il nostro Guido a pro-. tirare i vantaggi della Chiesa da lui governata, si fé spedire da Papa Anastasio IV. ai 27. Novembre 1 1.13. ia celebre bolla, trascritta dal Muzj ( Dial. 1. ) inserita da Ughelli nell'Italia sacra ( in Aprutin. ) e rammentata da lutt' i nostri patrj Storici . Un' antica copia ne rinvenni noli' ar-
Anastasius Episcopus Scn-us Sen>orum Dei — Venerabili Fratri Guidoni Aprutinae Frdesine Episcopo , ejusque succcssoribus ranonice substituendis — Si cut injusta poseentibus nulbis est tribuendus cjjectus , sic legitima desideruntibus non est differendo petitio . Tuis itaque , dilet te in ( hristo Fratcr Episcope , ]>recibus ammentes , ad perpetuimi S. Aprutino: Ecclesiae prtrem , et nobilitatali , praesentis Decreti stabilitate sancimus , ut universi Parocliiac /Ines, sicut a trns Praedecessoribus usque hodie possessi sunt , ita omnino tam tibi, quam tiùs successoribus in fK-rpetiumi ronserventur. Qui vidclicet fines , a capite Gomimi , per ipsum summita-tem montium , usque ad riami qui decurrit inter Escidontmi Comitafum , et Aprutinum, et per Carrufam, usque trans Jluvmm Tronti, ad confirmim