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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   praintendeva alla guerra , e cui erano subordinali i semplici Contestabili , Marescialli , e gli altri UUiziali Militari : il Gran Cancelliere , per le cui mani passava là spedizione dei privilegj , e delle patenti , che corroborava col Regio sigillo , del quale egli era il custode : il Gran Giustiziere, da cui dipendevano i Magistrati giudiziarj : il Grande Ammiraglio , che aveva l'ispezione delle armate navali, dei porti, sulla costruzione de' vascelli , e sul personale de' semplici Ammiragli : il Gran Camerario , altrimenti Gran Tesoriere , Ulliziale supremo delle Finanze : il Gran Protonotario , ossia Logoteta , la cui cura era di stendere le leggi , i diplomi , i rescritti , in somma era il Capo de' Notari, cioè degli UUiziali della Segreteria di Stato: ed il Gran Siniscalco , eh' ora diremmo Maggiordomo , o Governatore del Palazzo , e delle Ville Regali .
   Lasciò il savio fondatore della nostra Monarchia vivere i popoli , che formarono quel eh' ora dicesi Regno di Napoli , secondo le antiche istituzioni , cioè secondo le leggi dei Re Longobardi , comprese quelle emanate clai susseguenti Imperatori , e Re d' Italia , ed a tenore delle medesime durarono a regolarsi i contratti , la punizione de' delitti , e a definirsi le cause . Solo treutanove leggi ci si contentò promulgare , che abbiamo comprese nel volume delle Costituzioni , compilalo da Pier delle Vigne , ti' ordine di Federico II. Due tra esse riguardano i Feudi , dalle quali prende origine la diversità tra il Jus comune Feudale , ed il particolare pel Regno , diversità che per le altre costituzioni dei Re posteriori andò sempre crescendo . La ragione Feudale comune procedeva dalle Consuetudini Longobardiche , e dalle poche leggi fin allora su tal punto da Corrado il Salico e dai Successori di lui stabilite . La particolare derivò dalle Leggi dei nostri Re , e dalle usanze Normandiche : da che Ruggieri , e i due Guiglichui , per premiare i loro Normanni , ed i Militari che seguitarono a chiamare a stipendio da Fraucia , usarono investirli di Feudi, e vollero costoro ritenere le patrie abitudini .
   Meritando ormai la Fedualità una scria attenzione, come quella che tanta parte ha avuta nelle vicende della nostra Regione ; interesserà somma-niente i Lettori un Catalogo dei Feudatarj , dei Feudi , e~ delle rendite di questi , nello stato in cui trovavansi sotto i primi nostri Re . Credevasi che ijiuha carta «le' Normanni contenesse il Regio Archivio , e t he tutte le avesse consumale la forza del tempo ; quando al P. Carlo Boirelli una venne fatto di rinvenirne , cucita disaccortamcnte ad un registro ili Girlo Duca di Calabria, figlio c Vicario del Re Roberto, segnato colf anno i3a3. Let. A f'l. i3. ad 63. Li tosto la comunicò al Marra, ed al Brunetti , e la fece imprimere in uu' appendice della sua opera Vindex Ncapolitance NobUitatis . Profonde riflessioni \i fece sopra il Pollidori , e volendo il dotto Carmine Fiuiiani sviluppare la ragione Sufl'eudale del llegno , stimò non poterlo far meglio che ristampando quel Catalogo nel 1787. , ed illustrandolo con note conducenti al suo scopo . Tulli convengono esser quella una Rassegna de' Baroni de'dominj di qua dal Faro, eseguita in occasione d' importante guerra , nella quale doverono prestarsi i sen'igj al Monarca , cioè i Militi , altrimenti Soldati a cavallo , e i Servienti, cioè Scudieri o Fanti , giusta le rispettive tasse dei Feudi . Convengono che trattavasi di una grande spedizione fuori Regno : PanUdeon nihil tenet , sed prò auxilio magnae expedi-tioilis obtulit seipsum . p. a3. a t. Dicesi lo stesso di altri molti alle pag.