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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Berardo , e le mura di S. Maria a Bitctto , di altra Chiesa , poi eletta in Cattedrale, e di tre o quatro case , le quali'(ino ai tempi dell'Autore ri diseernevano dalle altre ()) ; tutto fu demolito. Egli attribuisce 1'ostinala resistenza dei Teramani alla loro gratitudine e fedeltà verso gì' imperatori Germanici : e prosieguo a raccontarci clic il Conte ]»sc al bando i Nobili l'uggiti , proibì la ricostruzione della Città , e permise apjtcna ai campali Cittadini di abitare in tende avanti la Chiesa di S. Angelo, oggi S. Maria delle Grazie . 'l'ulto ciò con qualche altra incidenza , al pallio amor perdonabile , ci conta nella fine del primo Dialogo . Descrive liei secondo il mclanconioso ritorno a Teramo del Vescovo Guido , il suo toccante incontro coi sujteislili Cittadini , il disegno che concepì di recarsi a piò di Ruggieri, onde oltenere il permesso di ricostruir la Città : la sua mossa da S. Flaviano , avvenuta nel dì 7. Maggio 114<) : il suo arrivo in Palermo , l'avervi trovato morto da pochi giorni Ruggieri , ed in sua vece coronalo Guiglielmo : la grazia die agli occhi di questo Guido incontrò , il dono eh' ebbe di Teramo '.otto il solo peso dell' Aik>a , da pagarsi annualmente al Regio Erario , alla guisa però dei Feudi distilliti, c con ampio potere al Vescovo di concedere franchigie , onde presto la Città venisse ripopolala .
   La sincerità , clic Iralucc in tulli gli scritti del Muzj , ci dee far credere eli' egli avesse avula realmente soli' occhio una memoria di quei tempi, come ci attesta , ed è perciò che io rejaito vere le circostanze della presa, e della distruzione di Teramo : vero puranche il viaggio di Guido a Palermo , e 1' esilo felice delle rimostranze , che ivi fece al novello Re Guiglielmo I. Ma il non avere il nostro Autore voluto scostarsi da quel regnante Rege Rogerio della Leggenda , e due errori ne' quali a isse cioè che Teramo non fosse sottratta dal dominio degl'Imperatori Occidentali se non nel 1149. e che noli' anno medesimo morisse il Re Ruggieri ; gli han fatto di troppo postic ijrarc la conquista che della nostra Regione fecero i Normanni , e di sci in selle anni anticipare la distruzione di Teramo : gli han fatto supporre che Roberto di Lorctcllo militasse sotto le Regie bandiere : che la cagione della resistenza derivasse dalla fedeltà , clic volevasi serbare all' Imperatore Corrado ( meglio avrebbe detto Re ) : e che Guido partisse sul supposto di trovar vivente Ruggieri . A malgrado di tanti sconci , Muzj è slato seguito dal Coletti, dall' Ughelii , dal Riccanale , e dal Giordani. Anzi Ughelii fa fare il dono della signoria di Teramo al Vescovo Guido, non da Guiglielmo I. ma da Ruggieri -
   Ben scp]>c evitare sì fatt' inconvenienti 1' estensore dell' Argomento , premesso ad un Melodramma , cantato in Teramo , nella grande lesta della traslazione di S. Berardo nel 1776. così concepito. » Dopo la morte del ¦» gran Ruggieri I. Re di Sicilia e del Regno , il Conte Roberto di Lorc-» fello di lui ni[>ole si ribellò a Guiglielmo I. figlio dello stesso . I mag-« fiori danni di questa ribellione dovette soffrirli il nostro Contado , e speli cialmente la Citlà nostra , perchè il Conte Apmtino sopra tutti gli altri » opjionendosegli , lo costrinse a non potersi impadronirc della medesima , » che a forza di assalto . Fu tale il furore di Roberto per tale resistenza ,
   (1) Tali sono le case del Sig. Matteo Ferrajoli , c di Berardo Ccrulli, entrambe nel Quarto di S. Maria .