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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204
E perchè il Cinaamo appella Italiani i Normanni , ed il Normanno Comandante di un forte Castello esser dovea distinto Personaggio , un Conte ; così inferisce che Giovanni Duca assaltò quel forte Castello , nel quale il Conte Aprutino Normanno presedeva . Finalmente perchè il Castello fortificato , nel quale i Conti Aprutini risedevano , esser non poteva che Teramo ; Teramo dunque ( ei conchiude ) fu quell' incerto luogo dal Duca non solo assaltato , ma distrutto , ed in cenere ridotto . Conferma la sua opinione col seguente contesto dfella Storia , ove si narra che dopo la presa del valido castello , il Greco esercito , passando ad una Città , la quale dal nome, del Santo che vi sì venerava avea nome Flaviana ; marciò ]iacificamente ed amichevolmente , in grazia delle proteste di sommissione fatte dal popolo , sparso pe' campi : ove a lui sembra descritto il viaggio da Teramo a Giuba.
La testimonianza del Cinnamo , quantunque singolare , e di lontano Scrittore , ed avvegnaché contrappesata da quella del Necrologio di S. Flaviano , ove del Vescovo Guido si notò che ricostruì Teramo , desolatala a Roberto Cornile Loretelli ; dee non di meno valutarsi molto , perchè di sincrono Storico . Pure 1* induzione tiratane dal Delfico non va esente da difficoltà. Ammesso , a via di dolci violenze fatte al testo , che Giovanni Duta co' suoi Greci intraprendesse ad espugnare un forte Castello soggetto al Conte Aprutino : che venuto ivi presso ad un fatto d* armi coi nemici Normanni , rimanessero questi sbaragliati dai G&ci , i quali inseguendo i fuggiaschi , iu pari tempo montasse!- sulle mura del Castello: che i fedeli al Re Guiglielmo sulle prime si rifuggissero nella Rocca ; ma vedendo devastarsi , distruggersi, incendiarsi gli edificj , stimassero meglio discenderne , e sottomettersi al Greco Imperatore : il che finisse a rendere i Greci padroni del Castello ; non veggo come si fatte particolarità convengono esclusivamente a Teramo . Poteva dirsi Teramo forte Castello ? E se dirsi poteva , era il solo ad esser soggetto al Conte Aprutino ? Non si estendeva il comando di costui su tutti gli altri Castelli , de' quali in quel tempo era seminata la Regione , ed in altri non pochi della Contea di Penne , e di Ascoli ? Aveva Teramo un secondo recinto fortificato , in sito più eminente del primo , cosicché quando i Normanni ne uscirono rendendosi a discrezione , ciò esprimer si dovesse col descendunt ? La situazione di Teramo è suscettibile di un sito più rilevato ? Non si scorge che la Rocca si fosse distrutta , e sembra clic non dovesse esserlo , perchè non espugnata a viva forza : pure si può conoscere parte alcuna dell' antica Teramo campata dalla distruzione ? Se Cinnamo intendeva parlar di Teramo , perchè non darle il titolo di Città ( Polin ) che non solo accordò all' oscura Bestian o Vestimi , ma anche a Pescara , ed a S. Flaviano? Ed il passaggio a quest'ultima non poteva farsi egualmente ed anche più naturalmente ( per esempio ) da Monte Pagano , più vicino a S. Flaviano , sulla strada tra questo e Pescara , ed in altra precedente invasione destinato a far fronte ai nemici , che da Teramo ? E pur degno dì riflessione: i. Che due Storici contemporanei della nostra attuale Provincia, i Cionisti cioè di Casauria e di Carpineto niuri motto fecero di questa Greca campagna . Possibile che il secondo specialmente, il quale non dimenticò notare lo sbarco tic' Greci apiui Brundusium , tralasciato avrebbe altro sbarco , avvenuto sulle sue costiere ? 2. Che le pubbliche carte osservano un prudente silenzio sugli autori della distruzione di Teramo , come il Lettore può rilevare dagli addotti estratti dei Vescovili editti, Ciò facilmente