Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1 ', Niccola Palma

   

Pagina (179/205)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (179/205)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   . . .179
   ne sveglialo «lai sonno , venne a Salerno , ruppe i ribelli e i Greci in Brin-desi , ricuperò qftella Città ai 28. Maggio 1156. gastigò Bari coli'adeguarla al suolo , ebbe nelle inani Roberto Principe di Capua , tradito da Riccardo dall' Aquila Conte di Fondi, il quale cosi rientrò nella grazia del Re : e marciò a Benevento , incutendo grave timore a Papa Adriano IV. , il quale vi si trovò chiuso col Lorelello , e con Andrea Conte di Rupecanina . Riuscì al Pontefice ottenere che questi due felloni non fosser molestati, a patto che uscissero fuori Regno , grazia di cui non tardarono a prevalersi . Stimò allora Adriano esser prudente cosa accomodarsi col Re , cui diede 1' investitura del Regno di Sicilia , del Ducato di Puglia , del Principato di Capua, di Salerno , di Napoli , e di Amalfi , sotto 1' annuo censo di 600. Schifati: e della Marchia , o Marsia , sotto il qual nome andavamo anche noi compresi , per 1' annuo censo di 400- Schifati. ( Anlinor. toin. 2. cap. 5.
   7. ) . Tale concordato venne concililo presso Benevento , nel Giugno del 1156 : dopo di che purgali alTatto dai ribelli i dominj di terra ferma, ecl allidalone il governo a Simone Gran Siniscalco , cognato del famigerato favorito Majone , Guiglielnio fò ritorno a Palermo .
   Non andrà dunque lungi dal vero chi fisserà la distruzione di Teramo all'anno 1155. od ai principi del n56. duranti i luttuosi sconvolgimenti, dai citati Cronisti in genere indicati . Sebbene niuno potrebbe garantire che non avvenisse alcun tempo dopo , in occasione delle consecutive irruzioni nel Regno del Lorelello , annidato co' suoi seguaci nella vicina Marca di Ancona o di Fermo , ove tuttavia riconoscevasi 1' alto dominio degl' Imperatori Occidentali , e dove la Città di Ancona era dominata dai Greci ( Murat. ad an. 1155. 1158. 1159. ). Tali scorrerie molestarono specialmente, scrisse Antinori ( 1. c. ) i luoghi di Spruzzo, vale a dire presso a Teramo , e al Tronto , sebbene non lasciassero mollo più oltre , e fino in Puglia di estendersi . Quattro par che ne segni il Cronista di Carpincto ( lib. 5. ) . Riporta le due prime immediatamente dopo aver narrato il ritorno del Re in Sicilia : pra-dictus vero Robertus seditionis amator cum exercitu Regnum invadit : Sed Regio expulsus exercitu reiterato paido post regres-sus occupans Regnum , Regia potentia per Stephanum Admiratum itero Regno depcllitur , quem plurimi de Regno sequentes facti sunt ci obnoxii,
   juramento , inter quos Riccardas , et Gcntilis de Brictulo____ a pud Ater-
   num homagio ptwstito Corniti Lorotelli , eosdem et ceteros Regia pro-scrìpsit sententia . Accenna la terza con quelle parole : Terra siluit per
   biennium , et in pace quievit____ Sed lubricus hostis .... iterum reduxit in
   Regnum Robertum Comitcm Lorotelli cum exercitu copioso , nella cui venuta Gentile e Riccardo tornarono a molestare il Monastero Carpinetense , di cui erano accaniti nemici , quantunque discendenti da chi lo avea fondato . Postmodum vero divina clementia , hujus calamitatis Ecclesia; miserata , iterum excitavit ad debellandos homines invictissimum Regem Giul-klmum , quos ut tenuissimum pulverem Jlatus validissimi venti Regius ter-ivr fugavit. Nel darsi alla fuga Gentile di Brittoli spogliò il Monastero di argenti , di arredi, e di scritture , et hccc omnia in Marchiam scciun por-tavit . Ciò avvenne forse nel Marzo del 1158. allorché l'altro capo de'ribelli Andrea di Rupecanina fu obbligato a sgombrare le vicinanze di S. Germano, da lui occupate con operazioni concertate col Lorctello. La quarta scorreria vieti descritta così : Post lapsum vero temporis non longi, in-