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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204
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Gode il Regno bastante tranquillità negli ultimi quattro ajmi di Guiglielmo . Ma sorpreso costui da grave infermità stette languente per due mcv, lincile morì nel Maggio del i iGG. Il suo eccessivo rigore: la disapplicazione dalle «uro del governo , le quali tutte abbandonò prima al perfido Majo-nc , ili poi a Matteo Nolajo , ed a Gaito Pietro più crudeli dello stesso Majonc : le varie congiure ordite di quà e di là dal Faro : il suo amore per 1' ozio , e pc' piaceri : e più che mai 1' avarizia , che lo spinse ad aggravare i jKtpoli , fecero rimanere ili abbonimento il suo nome , e gli conciliarono il soprannome di cattivo . Fri in a di morire dichiarò successore Guiglielmo suo maggior figliuolo , giovanetto di dodici anni , che poso sotto la tutela della Regina Margherita , e di tre Consiglieri : e confermò Principe di Capua Arrigo , altro di lui figlio . Guari non andò clic Guiglielmo II. fu coronato-in Palermo. La savia Reggente aprì le carceri, richiamò buon numero di nobili esuli , e minorò le gabelle , con che preparò al secondo Guiglielmo il titolo di buono.
Abbiamo osservato come, dietro liei Muzj, i nostri storici asseriscano essersi da Guiglielmo I. donata in feudo la distrutta Città di Teramo per la prima volta al Vescovo Aprutino Guido . Della stessa opinione è Delfico ( P- 97* ) • ^ i' Campano avea scritto nell' altre volle citata Lettera al Cardinal di Pavia : Me non Praesulem modo Civitatìs , sed et Principem vocant. Idque vetustissimis temporibus inveniiuit sewalam, quod vastatani hostili incendio Urbcm , ac. fundilus deletam Ant'istes refecerit ; quae rcs Majouun decrctis est confirmata , et celebrata momunenlis . Pur nondimeno dalle cose notate nel Gap. XXVIII. è da giudicare clic Guido da Guiglielmo si procacciasse piuttosto la conferma , e forse 1' ampliaziaric de' diritti feudali , i tfuali anche prima della distruzione di Teramo i Vescovi vantavano sopra questa Città . Una consulta poi , emessa dal Consiglio Collaterale , sul voto di Pietro de Castellet nel i5pG. in occasione dell' esame preso se il nostro Vescovato fosse di Regio Patronato , ove si dice : clic alla Chiosa Aprutina » le fu concessa la predetta Città di Teramo con lo titolo » di Principe dal Re Guiglielmo I. di questo nome nel 1147- con lo Con-» tado di Risenno » non merita confutazione . Niun vassallo , tranne i membri della Regale Famiglia , usar poteva il titolo di Principe . E nel 1147- Guigliebno I. era ben lontano dal Trono .
CAPITOLO XXXI,
Regno di Guiglielmo II. Fine del Vescovato di Guido II.
Vescovato di Dionisio. Principj di Aitone I.
Finche visse il buon Guiglielmo niuno notabile cambiamento fece nelle forme governative istituite da Ruggieri . Non curossi nemmeno di dividere il Regno in Provincie , da fissi conlini circoscritte . Durarono i Giustiziai ad amministrar la giustizia, i Camerarj le finanze. Nelle Contee i Conti, o personalmente, o per mezzo de'loro Giustizieri, definivano le cause. Non so se cumulativamente , o per appello queste portar si potevano ai Regj Giustizieri . Eravi finalmente la Corte Suprema del Regno , cui presodeva un Maestro Capitano . Niuna delle tic indicate specie di Tribunali avea slabile sedo , alzandosi or in un luogo , or in un altro , secondo il bisogno.