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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Prima clic Atlone salisse sul trono Aprutino , teneva le reclini della Contea lini tu Udo . La cronica di Carpinete ( Lib. 5. ) comincia a farne menzione circa l'anno 1170. Un rescritto di Guigliclmo II. riportato dalla Cronica Casaurioise ( pag. ioi4- ) appartenente all'anno 1172. o circa , vedesi diretto Rainaldo Contiti Aprutii. Tra gli Assessori alla Sentenza del 1175. di sopra enunciata, leggesi Comes Rainaldus de Aprutio . Cattiva pittura fa del carattere del nostro Conte il Cronista di Carpinete , perchè scrive ( Lib. 5. ) che agognando alcuni di Carpinete e di Olfena a demolire il Casale fatto costruire dall' Abbate Oliviero in Monte Somato , e da costui impediti ; euntes ad Comitem ìiainaldwn Aprutii, pacti swit pecu-niam illi dare , si ipse faceret destrui jam dictum Casale, quod antefatus. Comes pecuniae avidus prontisti, promissurn postmodum exequens facto etc. Quid plura ? Destmcto praescripto Casali, destruitur Carpinetum, extorta pecunia centum bizantiorum , vel plurium . Ciò avvenir dovè prima del 1180. epoca della morte di Oliviero. Anche il novello Abbate Boamondo ebbe a trattare col nostro Conte , perchè tornato da Palermo , ov' era stato per giurare fedeltà al Re ; contra Marsilium , et Ralionem de Populo ad Comitem Rainaldum Aprutii attuiti litteras. ( Lib. G. ) . Accaduta la morte di Guiglielincr II. 1' accorto Rainaldo fu sollecito a dichiararsi in favore della Casa di Svcvia : por la quale cosa intendere , fa mestieri rivolgersi agli avvenimenti generali del Regno ,
   Prescindendo dalle politiche ragioni , esservi non poteva armonia tra il furbo Imperatore Federigo Barbarossa , ostinato protettore degli Antipapi , ed il pio Guiglielmo , saldissimo appoggio del legittimo Pontefice Alessandro III. Grave apprensione soffrir dovettero i nostri Aprutini nel 1167. allorché Federigo , mettendo a sacco e ferro ogni cosa , si accostò al Tronto ; e nel 1174. quando il bestiale Cristiano , eletto Arcivescovo di Magonza , alla testa de' Tedeschi, minacciò nuovamente i confini del Regno. Col trattato di Venezia del 1177. restò , tra le altre cose, conchiusa una tregua di quindici anni fra i due Sovrani . Ma Federigo che vedeva già morto fin dal 1172. Arrigo, Principe di Capua , fratello di Guiglielmo, e mancar questo di prole, quantunque sposata avesse nel 1176. Giovanna figlia di Errico II. Re d' Inghilterra ; forte s' invogliò di ottenere per Errico suo primogenito , già dichiarato Re di Germania , la mano di Costanza , figlia postuma del gran Ruggieri, e zia del Re, presuntiva erede della corona di Sicilia, onde acquistare per la sua famiglia questa florida Monarchia . Ad accalorare le trattative di una pace perpetua e di tale matrimonio , Federigo andò ronzando per la inedia Italia nel 1185. Riportano gl'Isterici Ascolani ( Marcuc-8. sez. 1. n. 3o. ) ed UghelU ( in Ascul. ) un Diploma da lui spedito apud Cucurionem in territorio Spoletano, ai 18. Settembre di qucll' anno, a petizione del Vescovo e Conte Rainaldo I. , col quale confcrmogli Civi-tatem Esculattam cum loto districhi Imperiali, enumerando come luoghi di quella Contea , totam terram Mutorum , Collempaganum , Lemparn , Silvani grossam , Isolam , Pharaonem cum omnibus adjacentibus , et pertinentiis suis ctc. Colondelle , Saletto, Caruffhm, etc. Di questa bolla iT oro bisogna dire clic non si desse molta pena il Conte Aprutino Rainaldo, giacché durò a possedere tutti gli enunciati luoghi, entranti anche oggi nel Regno . Ebbero prospero evento i maneggi di Federigo , ed intavolata la pace nel 1185. vennero in Gennajo del seguente anno con magnifica pompa