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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   celebrate le nozze, in Milano , rimanendo 1' eccelsa coppia cinta di regali corone . Che Costanza fosse stata Monaca , anzi Badessa ( fandonia ch' ebbe corso fino a clic il Baronio non la smascherò ) : che Celestino HI. la esimesse dal Monastero , per darla in moglie ad Errico ( mentre Celestino non fu Papa che nel itqi. ed il suo Predecessore avea per lo contrario veduta di mal occhio un' unione, che avrebbe posti i Pontificj dominj da ogni banda tra le zanne Svevc ) : che siffatto Matrimonio succedesse dopo la morte, di Guigliclmo: e che questa avvenisse nel 1196. sono tutte sviste del Muzj ( dial. a. ) degno però di compatimento , non essendo pur anche a' tempi Suoi stata la Stona rischiarata dalla pubblicazione di tante croniche, e dagli esami di tanti dotti .
   L'epoca vera della morte di Guiglielmo II. è il 16. Novembre 1189. trentesimo sesto di sua età . Principe glorioso e per aver fatte rispettare le sue forze navali ai Sarraccni , ed al Greco tiranno Andronico , e per aversi guadagnato 1' amore de' popoli colla dolcezza del suo governo . Secondo uno degli articoli del contratto nuziale succeder gli dovea Costanza . Ma abbor-rendosi la straniera sovranità , in 1111 Parlamento tenuto in Palermo , prevalse il parere del Gran Cancelliere Matteo da Salerno ili cluamarsi al Trono un rampollo ancora superstite della Stirpe Regale de' Normanni , cioè Tancredi Conte di Lecce figlio , sebbene illegittimo , di Ruggieri Duca di Puglia , ossia del primogenito ilei gran Ruggieri: di cui a bella posta facemmo un cenno nel Cap. XXVili., il quale de asscnsu , et favore Curia1 Ilo-manne coronatur in Rcgem , mense Jamuirii ( Anon. Casin. Chr. ad an. 1190. ) . In se riuniva Tancredi le doli tutte di buon Re ; eppure al suo merito mal corrispose la sorte , come siamo per vedere.
   CAPITOLO XXXII.
   Brevi Regni di Tancredi , e di Giugliclmo III.
   Passaggio della Monarchia ad Errico di Svevia.
   Contumazione del Vescovato di Attone I.
   Non tuli' i Grandi del Regno fecero eco al risoluto nel Parlamento di Palermo. 11 nostro Conte- Rainaldo , fra gli altri , dichiarassi immantinente per Costanza ed Errico . Hujits dissidii tempore , cioè al cominciare del politico scisma dopo la morte di Guiglielmo II. scrive F. Alessandro Cronista di Carpinolo , Riccardus, et Fredericus de Brictido in auribus Comitis Rainaldi Aprutii iniquae jiersuasionùi venena diffundunt , suadentes ci terram luijus Ecclesiae ipsis hcreditario jure competere , et asserentes se diu per Rcges Siciluie violentiam magnam perpassos : ergo ad ùiiquae suge-stionis damna hujus rei credidum Cornitem flectunt . Indarno , d' ordine dell' Abbate Boamondo , portossi lo stesso Cronologo , cui da un pezzo afli-davansi gli affari più importanti del Monastero , ad informare il Conte , ed
   a chiedere judiciariae disceptationis tcrminum..... Jiulex denegat aiulien-
   tiarn judiciariae disceptationis . Jubet adversariis CarpineUim , et Pharam assignari, stat inique dieta factis complentur. Proli dolor! Prima die ante vigiliam Nativitatis Domini dilecta libertatis luce privaniur. Più tardi 1' Abbate . insieme col Cronista , ad Comitem Rainaldum accessit , un de