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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   esercitate nuove crudeltà , fece vela per Sicilia . Ivi il Padrone supremo , di cui viveva dimentico , il citò a comparire al suo Tribunale tremendo in uno o degli ultimi giorni di Settembre , o de' primi di Ottobre del 1197. Ad onta dell' elezione già fatta , una pai-te de' Principi Tedeschi acclamò Re nel 1198. Filippo di Svevia fratello del drfonto Errico , coronalo in Ma-gonza ; 1' altra riconobbe Ottone Duca di Aquitania , discendente dalla linea dei Guelfi , coronalo in Aquisgrana . Assistevano ai Romani Pontefici delle ben fondate ragioni sopra il Ducato di Spoleli , il quale abbracciava anche Rieti , e sopra la Marca di Ancona , in cui andava compresa la Città di Ascoli . Innocenzo III. non lasciò sfuggire la favorevole occasione di farle valere , e giunse a ritorre il primo allo Svevo Corrado , 1' altro a Marquar-do . Ascoli fece fronte per alcuni anni, ma poi si sottomise . D' allora cominciò ad assodarsi la sovranità del Papa nei due divisati Stati , maggiormente autenticata dal testamento di Errico , rinvenuto nello spoglio di Mar-quardo nel 1300. Lo stesso illustre Pontefice procurò la libertà all' Ex-Regina Sibilia , la quale passata in Francia maritò la sua primogenita con Gualtieri Conte di Brenna . Costanza frattanto avendo prese le redini del governo dopo la morte del Marito , fe venire il figlio da Jesi , gì' impetrò 1' investitura , e coronar lo fece nel 1198. Venuta ella a morte nel dì 27. Novembre del medesimo anno , dichiarò di lui Balio , ossia Tutore Papa Innocenzo . Soddisfece alla meglio costui agli obblighi di sì caritatevole uffizio e coli' opporsi, per quanto gli fu possibile, all' ambizione di Marquardo, e di Gualtieri de Paler.rea Gran Cancelliere , divenuti dispotici della Regal Corte : e col facilitare al Conte di Brenna , genero dello sfortunato Tancredi , il possesso della Contea di Lecce , e del Principato di Taranto , nel 1200.
   Compiacciasi ora chi legge di riportare 1' attenzione ai tre diplomi di Errico sopra riferiti , e ben tosto rileverà che se il nostro Conte Rainaldo non era morto prima del 3o. Marzo 1195. , egli era a quell' epoca incorso nella disgrazia dello Svevo Monarca . Ignoriamo se Rainaldo morendo avesse o no lasciati figli . Sappiamo bensì che la prosapia de' nostri Conti non rimase estinta con lui , nè spogliata affatto di dominio . Ne porgono un indizio le parole: nulli.... Comiium etc. del secondo privilegio: e sufficiente pruova ne fornirà 1' esistenza del Conte Monaldo , cui piacque in Roberto , ed in Rainaldo di lui figli, ricreare i nomi di due suoi gloriosi Antenati.
   Fine del primo Volume,