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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
ronsenso dei Canonici, locò a Malico de Mclaimo , ed a Roberto della Torre ( Villa ora annessa all' altra di Popolo ) a terza generazione, il teniiuento della fu Sibilla , vedova di Roberto di Mollicone , consistente in case , terre , ed uomini , dal Castello di 'l izzano in sino a Teramo , sotto 1' ominio e la fedeltà al Vescovo , e 1' annuo censo di quattro libbre di cera : dietro la soluzione di quarantini' oncia d'oio, al peso di Teramo , a titolo di entratura', e 1' obbligo di abitare continuamente in Città eglino , e gli uomini del lenimento. Silvestro fu dunque Vescovo di esercizio, e fu verosimilmente a queir epoca che , abbandonando il proprio Castello , venne a domiciliare in Teramo la famiglia de Mclatino .
Che questa , al tempo di Silvestro , già fosse salita ad un grado non volgare di lustro, risulta da più documenti del nostro Comunale Archivio. Nel di 8. Gennajo 1221. Giovanni de Mela tino, e Guigliclmo di Colle Brincioni ebbero da Guigliclmo di Bartolomeo la rinuncia di ogni ragione ed azione sul Castello di Aquilano , mediante lo sLorso di sedici once d' oro . Frai lestimonj si hanno a rimarcare Vinciguerra di Btllantc , Matteo di Ganzano , Roggiero di Morello , Filippo di Troja, Roberto di Castelvec-chio , Vinciguerra di Nereto ( di Nereto delle adjaceuze di Teramo ) Roggiero del Poggio , e Rainaldo di Caprajico , lioò altrettanti Feudatarj . Nel 1224. Federigo indrizzò a Matteo de Melai ino un diploma, e nel 1 225. un altro , coi quali lo investi di alcune terre feudali nel lenimento di Squillate , qualificandolo coi titoli di suo Milite e Fedele. Nel 1228. Giovanni di Alberto de Mclatino tolse iu prestito da Matteo suo fratello cinquanta once d'oro, al jicso di S. Flaviano, obbligandosi alla restituzione avanti al Giudice di Teramo , ed ipotecando per sicurezza la sua porzione del Castello di Aquilano. Finalmente ai 16. Aprile 1232. lo stesso Giovanni si obbligò a dividere 1' intiero patrimonio col fratello Matteo , per istrumenlo rogato nelle pertinenze di Monticello , dinanzi la Chiesa di S. Maria de Porcelliano ( esistente e parrocchiale ) : in presenza di Bcraldo di Leognano , Giacomo di Scorrano , del Giudice Martiuo da S. Flaviano , e di Tommaso de Mclatino .
A malgrado di una speciale attenzione , non essend' io riuscito a rinvenire alcuna menzione di Vescovo dal ia35. al 1242. non ho potuto deporre i mici dubbj intorno ad Attoue , defonto nel 1242. Non è ch'io muova questione nò stili' autorità del Necrologio , nò sulla testimonianza di Ughelli, giustificate abbastanza dalla verificata realtà di Silvestro . Ma primieramente Aliotte morto nel 124^. potrebb'essere quel desso eli'era stato promosso nel 1221. come sembra che Ughelli sospetti : sia clic avesse rinunciato liberamente avanti 1' esaltazione di Silvestro , e protratta iu pace la v ita lino al 1 242., sia clic avesse rinunciato in fa\orc di costui , sotto condizione del futuro regresso , in caso di sopravvivenza al Rcnunciatario . In un socolo iu oltre , ili cui il dritto di elezione fluttuava tra i Capitoli delle Cattedrali e la Santa Sede , potò essere accaduto ad un Attone , dopo la morte di Silvestro , quel eh' era avvenuto al Maccaniani dopo la morte di Sasso , cioè che gli fosse toccalo di portare alla tomba il nudo titolo di Vescovo . E se a cotesto Attone si volesse dar luogo nella serie de' Vescovi di governo , siccome è indubitabile che nel ia5i. sedeva sulla cattedra di S. Berardo pur un Attone ; cosi bisognerebbe dopo Silvestro riconoscere due Attoni in fila : il che basta ad ingerire sospetto di qualche equivoco . Salvo, dunque ad At-