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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   nostri Monasteri , ne esaminai diligentemente gli archivj ; osservai ncll' ar-eliivio di S. Onofrio di Campii , e mi ritenni una Lolla in pergamena , colla quale Berallo Vescovo di Atri, e di Penne rendè noto ch'essendosi per consacrare la basilica di S. Onofrio cui Cesenanwn dal Vescovo Aprutino Matteo , coinè costavagli dalle lettere di costui : ed essendo ci stato dai Frati supplicato a concedere indulgcntie litteras , sicut moris est ; rilasciava col' consenso del Vescovo Diocesano , a chiunque fosse per visitare quella Chiesa un anno , c quaranta giorni d' indulgenza . Ila la data di l'enne XVII. Kal. Decembris , non ben si legge se della HIT. o della VII. Indizione , cioè del laGo. o del iaG3. Berallo, o Beraldo era già Vescovo di Penne, quando Innocenzo IV. ai 2. Aprile 1202. eresse in Cattedrale la Chiesa di S. Maria di Atri . Della morte di lui è iguoto il tempo preciso . Manca di esattezza ciò che prima ne scrisse 1' UghelJi : Johannes e aruni ri cui Civitatum Episcopus fuit anno ia58. : successit Iieralclo. Ma noli' appendice al tomo sottimo ei si corresse , cancellò dalla serie il supposto Giovao-ni , e rendè Beraldo immediato predecessore di Gualtiero, trasferito da Amelia al governo delle due Chiese nel 12O4. Ad ogni modo, conchiuse che Beraldo pervenne almeno al 1260. poiché in quell'anno ai 26. Gennaio ordinò che niuno de' Canonici Pennesi potesse mai esser promosso al governo delle Chiese di S. Pietro ad Pennenseni , di S. Clemente in Vaiolano , di S. Angelo della Città , e di S. Maria di Montesilvano , quando non fossero del numero dei sedici , fissalo dal Vescovo Gualtiero II. agli 11. Aprile 122S. Lo stesso ordinativo si riporta dal Sorricchio ne'suoi monumenti Atriani . Nella seconda lettura il nostro monumento assicurerebbe la prolungazione dei giorni di Berallo lino alla traslazione di Gualtiero. Sia peiò che desso appartenga al 1260. sia che spetti al iaG3. ; sempre si viene in chiaro di mi MATTEO li. Vescovo ( trai conosciuti ) XXIV. Riccanali non conobbe uè Riccardo , uè Matteo li. , ma ben li ravvisò Giordani , il quale erra peiò nelle date dei due allogali documenti di S. Onofrio , da lui 11011 riscontrati. Coletti aveva confuso Riccardo con Rainaldo , ili cui avremo a parlare in seguito . Ughelli uiun motto fa di Riccardo , quantunque somministri un barlume sull' esistenza di due Vescovi , entrambi di nome Alatteo , con questi inestricabili detti : Obiit Malthaeus ( de Baiato ) iiurta mortualc anno 1 <203. in Tabulis vero 1267. Sepultus jacet in Cathedra-li . In eodem citato mortiuilc notatur obitiis cujusdani Mattinici de Barì-libus Episcopi Aprutini anno r^Go. Forte hic fuit eluctus , non tamen confirmatus ab Apostolica Sede , cimi de eo nulla habeatur mentio in regestris Vaticani.
   Avendo , come dissi , Manfredi posta in piedi un* armata , venne gradatamente , negli anni ii55. 120G. e 12J7. ricuperando tuli'i Regali Do-minj di qua , e di là dal Faro . Più non potendo resistere alla tentazione, di montare sul trono , fece ad arte spargere la falsa nuova de,la morie di Corradino, e volle esser coronalo in Palermo nel giorno il. Agosto ia58. Confessa il Muzj di non aver » letto pur un verso , che faccia menzione di Manfredi , uè del suo leinpo » . Un istrumento , che stipulò Giovanni da Teramo , auctoritate Ecclesie Aprutine publicus Notarili.*; constUutus , in presenza di Giacomo Giudice di Teramo , c di varj teslimonj , frai quali due Notai Berardo de Melatino , e Giacomo di Giov-.nui di Fano , ho io rinvenuto uell' archivio di S. Giovanni ? colla data de ji. Settembre ia58.