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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ad Astura stavano noleggiando una barca ; allorché riconosciuti dai Frangipani ài Roma , -Signori di quel Paese , vennero arrestati ed inviati a Coir lo }• da. cui' speravano-, .ed. ebbero in efletti Ìprga ricopipensa. Condótti i due infelici Principi in Napoli rimasero in prigione jlino.ài nrinqpj di Ottóbre, quando Carlo per coprire colle apparenze di giustizia 1?\ sua Icnjdèjlq gelosia, ragunò un Parlamento di Baroni , Giureconsulti , e Sindici deliè priijiarie Città'^ onde deliberassero se conveniva o no sottoporre a processo i due illustri prigionieri. Non. mancò chi sostenne la negativa , perchè ben forniate lagioui assistevano a Corradino di ricuj>erare un Regno , che fu sui} . Ma ¦nemmeno nimicarono adulatori , ai quali annuendo 1'Angioino , incaricò il Protonota rio Robcrtoida Bari di compilare. il processo,, e di emettere ia sentenza , che. fu quale aspettarci , cioè di morte . Nel fatale .giorno 29. Ottobre , nella piazza del Mercato , in mezzo ai segreti gemiti del poj>olo , la truce sentenza venne eseguita colla decollazione; estinguendosi con Corra-dinó la nobilissima Casa di Svevia , e con,,Federigo la linea de' vecchi Duelli di-Austria 1 ,Simile sorte subirono i Conti Gualynno , e Cberardtì Dono-pratico di Pisa k padre , e figlio . Se tanto infierì Carlo contro stranieri , comecché rispettabilissimi ; non è da dire con quanta inumanità si vendicasse de' Vassalli. ¦ Lungo sarebbe il catalogo delle Città c Castelli manomessi ed incendiati , così in Sicilia clic nel Continente , in pena di essersi dichiarati per Corradino: e degl'impiccati, trucidati, accecati. Buono per gli Apruz-yi , che i popoli aveano avuto tanta prudenza da non prender parte in qucl-1' emergenza »• Fortuna }>ei Teramani , che il pensiere di fornire il comodo dell' acquà alla parte prolungata della Città li tenesse, in quel tempo cscln-sivamente occupati. La lontana fuori Porta S. Spirito rcsìo aperta nel 1270. come dalla lapida , eli' ora vedesi murala neÙ' interno della vicina Chiesa di S. Giuseppe : Magister Lucas de Manuppeìlo fecit hoc opus - Advena me temi a ( sic. ). Fons sum , tnea gusta Jluenta - Cum vèn$rìs die ave: poculum tibi fluido siuive - Me Deus te salde nove jumeit iti angiilo viride - Annis miUenis ducentis septuagenis . Avvi un ultimo ' verso , ina cotanto malconcio , che non è possibile ne il leggerlo nò 1',interpretarlo.'
   Teramo anzi bisogna dire clic desse pruove di altacamcnto' a Carlo, perchè questi le concedè il Castello di Morricone nel 1270. mandando un Commissario ad immetterne il nostro Sindaco in possesso : prò eo quod Berar-dus de Morricono 'dominus dicti Castri, proditor Regine Maiestatis , au-fugerat ab ipso Castro , cum Theutonicis , et aliis infdelibus nostri Re-gii , ob Iceesam conscientiam quam habebat latesqe majestatis ( ap.' Muz. (lied. 3. ms. ) . Crcd' io peiò che la Città nqn acquistasse se non una porzione di Mol l icone , cioè la parte di Berardo ; dappoiché un' altra parie- fu sempre del Vescovato Aprutino , ed a non molto c' incontreremo con, Tan-•credi de Morreconc , Signore anche esso di quel Feudo . Ad ogiii modo scorgesi vero quel clic il Muratori, scrisse ( an. 1268. ) che Carlo I. non In finiva mai a sfogare l'animo vendicativo sui pat^, c sulle persòhe : e clic indarno Clemente IV. lo avea esortato alla clemenza. Morì qùcsfò Pontefice ai 29. Novembre del 1368. e rimase vacante hi Chiesa Roman,1 poco men di tre anni , cioè fino al Settembre 1271. , allorché rimase eletto Tebaldo Visconti di Piacenza, non più xdie. Arcidiacono di Liegi, il quale trovandosi in Sona 11011 poti: giugnere in Roma prima de.' 27. Marzo 1273. 'Consacrato ,' prese il nome di Gregorio X. Così si reude ragione dellà va-