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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   da ine si conserva , con cui Rainaldo concedo quaranta giorni d' Indulgenza a chiunque confessalo e coinuiiicato sia per visitare lo Chiose di S. Francesco de' Frali Minori di Tcian.o e di Campii , nel giorno delle loro ilo» dilazioni, negli ammorsai j delle medesimo, od in molte solennità dell'anno', come puro a chi sarebbe per l'are qualche legato, o per contribuire qualche i osa alla fabbrica o dell' una o dell' altra . Sotto questa Lolla loggosi una conforma del Vescovo degli Arcioni, immediato successore di Rainaldo, coli' ampliazione delle stesse indulgenze per tulle le Chiese de' Frali Minori della Custodia J'emtense , colla data : Terami in pitia tir) nostro , soma epoca . È degna di attenzione la diversità dei due litolarj . Rainaldus ile Atpuiviva miserationc divina Episcopus Apniiiruis, è il primo : Nicolans Dei, <:t Apostolicit gratin Episcopus Aprutinus , Regius Consiliarius , et Jùtmiliaris , è il sei ondo. E ben si (atta varietà esser dovea tra il titolo dell' ultimo Vescovo eletto dal Capitolo , e quello del primo trai preconizzali . come di drillo ordinario , dalla Salila Scile . Un' altra memoria del semplice titolano di Rainaldo si e conservala in un marmo , il quale trovasi u.uialo siili' angoly che là piazza superiore fa colla strada del Vescovato. \i si esprimo che nel ilìo^. fece costruir quella fabbrica Rainaldo di Acquaviva , miseratone disimi Episcopus Aprutinus . Stefano Coletti colla solila sua negligenza , invoco di Rainaldo \i lesso Giovanni : e lauto bastò porcili' supponesse due N'osi ovi ili cognome Acquaviva , Giovanni fino al liSn^. o al r'oS. e Rainaldo lino al i!'u.(. Alla precedenza, che il Coietti diede al supposto Giovanili , non badò Ughclli nella correzione , clic a lui , altronde giustamente , ei lece ( in Aprutin. n. iìo. odit. Von. ).
   La costruzione degli ediiizj , i quali in parte sporgono sulla piazza superiore , ed in parte sulla strada del Vescovato , da Monsig. Pirelli in miglior forma ridotti nel 171)^. dimostra che Rainaldo ebbe a cuore In temporalità della sua Mensa . Ma la donazione che nel seguente anno ci fece a Corrado di lui fratello, indica che anche pio a cuore ebbe. 1' iiigraniliinni-lo ili sua famiglia . Attesta il Muzj eh' essendo morto senza legittimi credi Tommaso di Lorenzo, Signore dilla terza parte di Rqmralticri, la cui giurisdizione era ricaduta alla Chiesa A pralina ; Rainaldo la diede in dono a Corrado di Acquaviva , col consenso del Capitolo , nel 1 ?>o8 : e die bisognandoci il Regio beneplacito , il donatario lo impetrò da Roberto Duca ili Calabria , Figlio e Luogotenente del Re Carlo II. ( dial. 3. ms. ). L'Autore ebbe certamente soli' occhio il diploma , di cui riporta il principio : nò v i è dubbio sidl' essere Corrado entralo in possesso dulia terza parte di quel Feudo , ]ht le altre prnoro, clic si presenteranno in seguito . Sospetto bensì clic Rainaldo fu in grado di disjiorrc di quella Signoria non per dritto di devoluzione, come se Tommaso l' avesse tenuta iu Su Illudo dalla Chiosa Aprulina, onde lui morto senza legittimi eredi, a questa fosse ricaduta: ma piuttosto ]>cr antecedente donazione o testameli lo di Tommaso in favore della nostra Chiesa. I11 l'alti Lorenzo padre di Tommaso teneva nel 1271). Ripa-rallieri , come gli altri suoi sooj , in capite Regine Carine ( Vedi il Cap. XXXV. ) : ed è perciò che il Regale beneplacito era indispensabile . Comunque siasi , egli è indubitato che , in grazia del fratello , Rainaldo .spogliò la sua Chiosa di una proprietà, la quale per essa avrebbe dovuto mantenere .
   Non andò guari chc Roberto , di cui 'e stata parola , da Luogotenente