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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
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Maria Vèrgine . Rifere in fine la Porta principale , ornata di artificiosi intagli e bassiìilievi , ormai malconci dalle ingiurie di cinque sixxdi , e delle stagioni. Il grupjto ben inteso di colonne, statue, e di altri lavori di pietia viva (») con ornamenti di musaico , il quale grup,>o fiancheggia la Porta , e le «ovrasta , finché al gotico gusto va ad acuminarsi sulla sommità della facciata , è di Diodato da Roma , come ha 1' iscrizione scolpita sul fregio : Magister Deodatus rie Urbe fecit hoc opus . Nella sottoposta fascia di musaico sta segnato 1' anno 1332. Immediatamente sopra la jiorla osservatisi tre scudi. Quel eli1 e nel mezzo presenta lo stemma del Vescovo , cioè un arcione da basto: il destro ha la leggenda Teramo , il sinistro la leggenda Atri . Forse volle ergeisi un monumento alla buona amicizia fra le due Ci uà . Lasciò ben auihe alla Chiesa un grosso e ben travagliato Pastorale di argento., fallo rifondere ed impiccolire da Monsig. Pirelli , perchè mal adattavasi alla dcljolezza del suo braccio , ed alla piccolezza di sua statura -Mentre Arcioni contribuiva al bene ed al decoro della Città , i tre princijiali Comuni della Regione attendevano ad ampliare i loro territorj , acquistando i Feudi limitrofi . Gran movimento fu in Teramo nel iTìol'j. e itaH. jser la compra «li Moutorio , tentativo connato appena e con poca esattezza dal Muzj ( di. i. ms. ), che a noi giova chiarificare e rettificare , cogli originali esistenti noli' archivio della Città. Si scorge in prima che le Università di Teramo e di Montorio si fossero jioslc in accordo , per reciproco vantaggio, a pagare mille once alla Coite , ed ottocento dieci ad tigone de Serra de Banlio , Signore di Molitorio , per 1' incorporazione di questo e del suo territorio alla Città . Trovasi un diploma di Roberto , de' 37. Febbrajo di assenso alla vendila ed unione , già elfettuale , a
condizione che al doppio convenuto sborso si adempisse , e sotto riserva della solila adoa per tre Soldati , in ciascun mese di Marzo. S'incontra quiodi un Rescritto dello stesso Re , degli «S. Maggio , al Giustiziere di À,»ruxzo ultra , perchè costringesse homines Castri Montoni a contribuire la loro rata , come cransi obbligati : ed una Risoluzione del Parlamento di Teramo , c ongregalo nel Palazzo Vescovile , de mandato Judicis , nel giorno 10. detto , di destinare Sir Berardo di Sir Pascale , ed alcuni altri , in Sindaci e Procuratori speciali , onde comparire avanti la M. S. o dovunque convenisse , a fine d' impetrare un rilascio sul prezzo : 1. perchè i precedenti Pirxuratori avevano ecceduto il mandato , con essersi obbligati ad
(») Le colonne d'ordine corintio, clic erano ncUa Cattedrale , il gotico ornalo di cui palliamo , 1' «tiro coevo , o quasi sul portone della Chiesa di S. Francesco : in breve la maggior parte de' lavori antichi, e de' lassi tempi , ckr «ono in Teramo, appartengono alla cava di JoanneUa. Tra i moderni distingue*! la tazza del Battistero col suo piedestallo , accosto la porta occidentale del Duomo . La pietra di Joanella riconoscesi alla leggiera mistura di Focalina al inasto calcare. Per trovare nel gran banco di Joam-lla il materiale de' lavori anche più fini , fa dunpo prescindere da una crosta di circa quattro patini, indurita dalla forza degli elementi . Le pietre da taglio, che osservatisi in Civitella, in Campii , ed in minor numero anche in Teramo, sono ordinariamente della cava della Rocca: e si ri-cono» cono dalle pictrilìcazioni vegetabili, onde deriva la loro spugnosità . Fra i po:hì lavori di pietra Ascolana , clic sono in Teramo , meritano attenzione i portoni della. Chiesa di S. Matteo , e delta Chica dello Spirito Salito, opere dcgl' insigni Scultori Ascolani dosa fatti. L' ingig.intiiuento dei fossi la ruiu* delle itradc , la facili là dei mattoni , c 1' economia vanno rendendo rare le onere dello scalpello.