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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   il Capitolo la conferì , ai i5. Giugno i356. al Sacerdote Niceola di Andrea I\ubci di Teramo, presentato ; dai nobili:, e sapienti Uomini Sir Tuzio -de= Mclatino > Bei-aitlo dol Sig. Taddeo^ Andrea di Notar Matteo , e Benedetto di Francesco de Luca , Siridici di Teramo ( Arch. Cap. n. 5. ).
   È degno di attenzione che all'epoca indicata del i35i. Teramo continuasse ad esercitare il dritto di scegliere , ed il Vescovo Aprutirto quello di-confermare il Giudice delle cause civili. Tale èra Sir Vinciguerra di Or-tona, non so Se identico al Vinciguerra del i33ir, il quale , forse avendo riguardo alla inappellabilità per allora de'suoi giudizj, ai i 2: Luglio piuttosto compose clic definì la lite insorta' fra i padroni dei molini de Massari ischìs de catasta superiori , e gli altri de catasta inferiori , a eausa-de' canali 4 che volevansi cavare dai-primi in ' pregiudizio dei secondi : come-risulta dall' Istrumento segnato num. 1/f. nell' archivio di S. Giovanni , pregevole eziandio per la menzione di Sir Antonio de Podio , di Niccola de-Varano , di Sir Cecco de Valle , e di F. Giacomo de Jezano , Percettore dell' Ospedale di S. Spirito di Teramo . Tal era benanche Sir Francesco della Posta ai 7. Luglio i35q. , il quale rendeva giustizia nel Palazzo comunale : il che costa da altro istrumento • da me osservato noli' archivio medesimo, relativo olla compra-vendita di una casa, sita in Teramo,-in contrada di Terranova , cioè nella metta supcriore della Città . Campii , e Civitella hanno goduto fino (ai giorni nostri , non meno the Teramo , del medesimo dritto ; ma non sappiamo da qual' epoca. E osservabile che colali Giudici erano sempre forasi ieri , coinè Sir Tuzio di Notar Francesco de Gonessa , cioè di Leonessa , Giudice dello Rcginalc Terra di Campii nel 1371. ( c\ instr. 7. Febr. iu Arch. S. Ilon. ). Non hanno potuto goderne-ne S. Flaviano , uè Molitorio , anche essi allora distinti Comuni , perchè snlto il giogo feudale; oud'è che la così detta Bagliva era di competenza de' Feudatarj . Di S. Flaviano si sa che nel i320. era sotto il dominio di Ansaldo Vitignani ( Fi». de Pet. Ilist. JYeap. f. 179. Bruncct. lib. 2. p. 3o. ): e di breve il vedremo pioniere in mano degli Acquaviva . Nel rapitolo precedente abbiamo notata la feudalità di Montorio , conceduto cou altri paesi , e con titolo di Contea , da Giovanna e Luigi al versipelle Lai/e Camponaschi, circa il i35o. ed a lui confermato nel i352. ( Antin. tom. a. cap. 8. ) . Apprendendo i Regali Conjugi la necessità , iu cui trovavan-si, di esser prodighi di concessioni, diedero , tra gli altri Feudi , Colonnella a Cristofaro Costanzo , cui nel r366. succcdè Spatinfaccia di -lui primogenito ( Antin. ih. ) .
   Cominciava il Regno nel 1352. a respirare dai passati disastri , quando calamità di nuovo genere vennero a gittare nell' inquietezza i nostri Antenati. Fra Mori/de di Provenza , Cavaliere di Rodi , evacuando la Puglia , scorse sopra Vasto , Oi-lona , c Pescara , devastò le -campagne di Lanciano , taglieggiò a grande somma il ricco Monastero di S. Gio. in Venere : nè passò alla Marca , clic depredando , guastando , incendiando ( ih. §. 3. ). Chiamando a se quanti facinorosi adattavansi al dolce mestiere dello prede , ragunò i5oo. barbute ( lancieri col capo coperto da> un integumento , da cui prendevano tal nome ) e più di due mila fanti ( Murat. ad an. i353. ) coi quali infestò or uno or altro paese d' Italia con saccheggi , e morti . Crebbe.a dismisura il numero de'-ribaldi per 1'Hnione al Mortale di altra Compagnia di sedrridòri , comandata dal Conte Landò -di Sve\