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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
Teramo , la venderono ad Andrea di Notar Matteo, ed a Benedetto di Fran»-qcsco di Luca , Sindaci della Città , pel prezzo di quattrocento ducati d* oro ed iii oro . Gran moto davansi di quei tempi i Teramani per ampliare il loro uditorio . Imbattuto mi sono con un istriuuentò . rogato da Lalle di Notar Trasmondo, a' 17. Marzo 13G5. avanti Sir.Antonio de Podio, Giudice della Cliicsa Aprutino , e de' testimonj Boiardo de Vidle , Berardo de Forcella , Niccolò Paladini , Niccolò de Lavorone -, e di alili , con cui Lello di Corrado di Roggiero de Caprafico , di Teramo, vendè a Leonardo Gis(«ie , Sindaco della Città , la sua dodicesima parte Castri Caprafici, una coi vassalli , lortellezze , patronati , e dipendenze , tra Teramo, Cinzano , Forcella , ed il .fiume Cornano , pel prezzo di dugencinquanta ducati d' oro e in oro . I feudi soggetti a divisione , perchè costituiti jure Longo-bardorum , dovcrvauo in lino ridursi al nulla. Quello di Melatino nel i3l>8. trovatasi sitato non meno che in ottanta porzioni ; giacché in un Paria-meato , tenuto ai 19. Maggio, d' ordine di Sir Zane di C ampoj elione , venne risoluto di vendere a Ponzelmo di Guiglielmo di Amaro• gU stabili , già Alati una delle ottanta parti di Melatino , per venti once d' oro, a ragione di sessanta carlini 1' una ; occorrendo denaro pei- la compra di altre quote di Melatino, di Campora, e di Rocca del Colle. Ignoriamo il denominatore delle frazioni di Poggio-Cono 111 quegli anni , 11011 essendo espresso in un Rescritto dellu Regina , diretto a' 37. Maggio i3ti3. al Giustiziere di Apruzzo Ultra , ed al Capitano di Atri , perchè difèndessero la Città di Teramo dalle molestie di Lalletto ( fìgfio del vecchio Lalle ) Camponeschi di Aquila , nel possesso di certe porzioni del CasteUo di Poggio-Cono .
Avrà il. Lettore osservato che tino ad un certo tratto del 1362. i diplomi ]x)co sopra riferiti portano in fronte: i nomi «li Luigi e «li Giovanna, ed in seguito il solo di Giovanna . Ciò mirabilmente si accorda colla Storia generale del Regno , la quale ci là sapere clic Luigi cessò di vivere ai 2(j. Maggio di qucll' anno , quarantesimo terzo di sua età . Principe piuttosto infelice che sciocco , fatto avrebbe miglior figura nella Storia se non avesse trovato il Regno impoverito dalle guerre , lacerato dai partiti , e se non avesse dovuto lottare col mal animo del Principe «li Taranto suo germano , e del Duca tli Durazzo suo cugino . Pur Luigi seppe tenere entrambi a dovere , reprimere altri ribelli , e cacciar dal Regno la compagnia di Masnadieri Tedeschi ed Unghcri , guidata da Anichino di Mongardo . Avea costui abbandonato il servigio del Marchese di Monferrato , c venuto in Romagna crasi indotto ad uscire dagli Stati della Chiesa , a prezzo di quattordici mila fiorini d' 010 , sborsatigli dal Cardinal Legato Albornoz ; quando penetrò nei nostro Apruzzo cou circa due mila e cinquecento cavalli, e gran ciurma di fanti , assassinando le Ville , e prendendo alcune Terre ( Murai, ad an. i3Go. ) . Una fra queste fu la tante volte disgraziata di S. Flaviano secondo Antinori , il «piale per .altro sembra confondere la scorreria , di cui parliamo, cou queUa del .1355. ( 1. 2. cap. 8. 12. ). Valicò Anichino la Pescara .nel. Giovedì Santo , 25. Marzo itHìi. ed estese le devastazioni , c le rovine per 1' Apruzzo citeriore , e fifio in Puglia , d' onde con poco onore fu costretto a retrocedere. Parca che per Luigi spuntasse 1' aurora di giorni più felici . Avea egli tenuto generale Parlamento in Napoli , al primo Aprile i3(32. coli' intervento di tutt' i Baroni , c dei Sindici delle Città e Comuni, ove proclamato avea un pieno iudulto , la condonazione