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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Durante il Vescovato Al Piélro de Valle , non fileno benefica che pel passalo dimostrassi Giovanna verso i Teramani. In vigore di uno de' capitoli del Regno essendo proscritta la rinnovazione dell' estimo , sotto pena della terza parte deljie collette dell' anno , in cui si avrebbe dovuta eseguire ; iti questa pena sarebbe Teramo incorsa , quantunque pagasse puntualmente le Regie imposte . Ma la Regina , per mezzo di Napoleone Ursini , Logotcta c Protonotario , ai a3. Maggio i3G5. roscrisse al Giustiziere di Apruzzo ultra ch'ella ne l'aggraziava, insieme coi Castelli di Poggio-Cono, di Monacello, di Ripa-Rattieri , di Mclatino ( cioè di Garrano ) p'o mediatale. , e cogli altri Casali de disi rie tu Civitatis Terami (in Arch. Civ. ) . Di consimile rescritto ebbe Teramo bisogno pel 1.367. passato per le mani di Tommaso de Bufalis di Messina 1 Luogotenente del Protonotario i a' iG. Dicembre ( Ibid. ). Dal Logotcta proprietario jioi va segnato un diploma de' 27. Maggio i365. autorizzante 1* esazione di diverse ga Itti lo. ( Ih. ). Torna ad osse-re spedito dal Luogotenente de Bufalis altro diploma , iu data de' 5. Ottobre i368., col i^uale la Regina , ad istanza di Berardo do Mclatino, nostro Sindaco , dichiaro incorjiorato in perpetuo a Teramo Riparaftieri , salva 1' adoa di nove tari , avendone già la Citta latto acquisto per intero , mediatiti compre : ed una grande porzione di Caprafico , cioè Giovanni di Gualtiero la stossa parte , per Ideilo di Corrado un dodicesimo , per Buccia rello Magdaloni il decimo , per Niccolò Cerii di Forcella un ventiquattresimo , altro per Bamabuccio , e por Antonio di Guiglielmo di Caprafico la metta del sesto r sotto riserva delle rispettive adoe , tassate a ragione di un tari , sei grani, ed un denaro e mezzo per ciascuna dodicesima parte. ( Ib, ). Simili sovrani favori sapremmo riguardo a Campii , quando con più diligenza ivi si fossero conservate le carte del comunale archivio , o fosse a noi pervenuta la Storia iu lingua volgare , che della sua patria tessè il Brunetti : o intero ci l'osse giunto almeno il compendio latino che lo stesso Autore ne trasse , onde inserirlo nel cominciato c non mai finito volume terzo de' suoi Monumenti. Dai campati frammenti di qilcst' ultimo si rileva ( pag. 3a. ) eh' essendo pure quell' Università incorsa in
   pena pel non rinnovato apprezzo , la Regina ne la indulto nel i366.
   Dopo tre anni , o poco meno , ebbe Campii a lodarsi non già della grazia , ma della giustizia di Giovanna . Era altre volle il Feudo* di Mela-tino stato oggetto di liligj tra quel Comune , e la Città di Teramo , come abbiamo osservato . La montagna , che ora diciamo di Battaglia , e che allora chiamavasi di Mclatino , perchè anticamente compresa in quel Feudo , ed anche di S. Vittoria dal titolo di una Chiesa fabbricata alle sue falde , della quale rimangono ancora i vestigj , possedevasi dai Camplosi . Non sappiamo quali diritti su di essa vantassero i Teramani , sappiamo però clic in Teramo fu suonata ad arme la campana grande , pubblicalo bando clic luti' i Cittadini prendessero le armi: e spiegale le bandiere, si marciò alla volta dì Campii . Per tre giorni si fermarono i Teramani in quel territorio rubando vettovaglie, e devastando le campagne, ed in fine occuparono la pretesa montagna . Non furono pigri i Camplosi a ricorrere alla Regina, reclamando la protezione di lei , ed il rinfranco de' danni sofferti : nè reclamarono iu vano ; mentre veggiamo che appunto nel 1369. costrinsero i loro nemici a chiedere una transazione j/ei danni inferiti, la quale fu accordata, con essersi ordinato al Giustiziere delia Provincia , ed al Capitano di Teramo che a tal-