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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
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Karolus Re.x Ilicntsaleni et Sicilie - Universitati et hominibus Ch'itati! Terami , Ji (/elibus nostris dileciis - Fideles dila ti - Miranair quod qiutrti-qruirn alias vr.bis scripscrimus ut rumperetis frega a vi cani nostris rebelli-bus , t»o.v tanica ne duni quidem illuni non rumperitis . Imo , sic ut datimi est noviter nobis intelligi , de novo dicamini treguam frrnasse prefittavi . Quoti moleste fercntes , Clini e.v hoc rebelles vostri refocillentur, et se \'it lualibus nniniantur , et omnibus opportunis ; volumus , et fidelitati ve-slrC , de certa nostra scievfia , hantm serie , districte precipitatilo manda-ìtins , quatemis statini et indilate , ad omnem requisii ionem faciendam viibis per Dominicnm tic I ems , cimi per alias nostras lieferas stafuimus , treguam rumjiatis eamdeiu rum dictis rebellibus , et quod contra eos guer-ram Jaciatis asperani , tlampnifìcandn eos , quanto poterìtis , et e.v dieta tregua nulluni eis accedat utile , sed ad covfusiovem ipsonim jtenifus in-tcndatur . Datimi Neapoli , sub anulo nostro secreto , die XV. Septeni-bris VII. Ind. cioè «lei i383.
Bisogna «lire che più francamente avesse agito -in servigio «li Carlo (in dal principio della guerra Antonio di Acquaviva ; giacché a lui rjucl Sovrano prtvmii luco , con titolo di Contea , conferì la Terra di S. Flaviano , ai 14. Aprile i38a. ciim rgregiam operarli Rigno armis pra'stitisset . Così il Brunetti , sull'autorità del Registro del Regio Archivio i38i. l'ol. 329. a t. ( Lil». 2. p. 3o. ) . L' Ammirati ha di più che Antonio era nell' anno suddetto Giustiziere di Apruzzo Ultra . Condotta allatto opposta tenne Lalle juniore ('¦ampoucschi Conte di Molitorio , sollecito e caldo partigiano di Luigi . morto in Aquila ai ai. Giugno i383. cui succcdè tiio. Ruolo suo primogenito. Che iu pena di tale adesione, il Re Carlo confiscasse i Feudi del Campoucsclii , costa da un privilegio in data de' 12. Febbrajo i384- , col quale ei vendè alla Città di Chieti il Castello di Ripa di Chieti , e la metta «lei territorio di S. Ilario, ch'erano stati quondam olim Comitis Montoni, rebellis vostri votimi , per — lese Majestatis Crimea per euni comniissiun tinnì vixit, adhcivvdo Duci de Aadegavia . Questo privilegio conservasi nell'archivio di detta Città. Non è a dubitare che anche il feudo di Molitorio fosse stalo sottoposto a conlisca : e , se; è vero che in 1111 diploma del Re Ladislao de'20. Giugno 13c)3. riferito dall'Ammirati e da Pier Vincenti venne Antonio di Acquaviva chiamato Conte di S. Flav •ano , e di Molitorio \ inferir possiamo che Carlo III. rivestì l' Acquaviva collo spoglio de' Cainpnucschi . Pur tuttavia è indubitato che in progresso di tempo Molitorio tornò ai Cam-poncschi . Un altro Barone di nostra Regione , il quale sperimentò il rigore del Re Carlo , fu Amelio de Agoto , altrimenti de Corhavo , Signore di Colonnella , di Nereto , di Galliano , di Torre a Tronto , e di Molitorio a mare . Dichiarato esso ribelle per aver servilo nell' armata dell' Angioino ( Chr. Finn. Lib. 1. cap. 71. ap. Bnniect. lib. a. p. ìa. ) ed i suoi Feudi devoluti alla Corona -, Carlo III. li vendè alla Città di Ascoli nel primo giorno di Agosto i385. da tenersi da essa in capite Regia: Curiati e sotto il jk-so di annue once venti di oro , a titolo di adoa , e del rilevio , ossia della rinnovazione della compra , in ogni ventinove anni : mediante il convenuto prezzo di quattordici mila ducali di oro ed in oro .
La i»ena della confisca , inseparabile dal delitto di lesa Maestà, non colpì soltanto i Baroni , ma anche i privati Cittadini, aderenti a Luigi, lùl io sospetto che uou per altra cagione furono confiscati i beni di Cola di