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   di fatiche , e di pericoli : illa prassi andò , quce vos , vestrique majores Si' ciUas Regibus , qui prò tempore fuerunt , prestare cousuevistis , seu etiam consuevcrunt : ed a serbare riverenza per la Regina Margarita , balia di Ladislao , e per la nobile Giovanna di costui germana . Fa in line voti per la felicità di Ladislao , clic promette assistere colla possibile orticaria . Non è che il Pontefice si contentasse scrive soltanto ai Teramani a pio dal Principe da lui protetto ; Un Breve allatto simile ci diresse ai Sohnontiui cinque giorni dopo , impresso dal di Pietro ( Appen. p. 17. ) : e probabilmente fu una vera circolare per le Università del Regno , almeno principali.
   La circolazione dell' epilogalo Breve potè confortare le Città fedeli a Ladislao , ma punto non ismossc quelle, che tenevansi per 1' Angioino. Anzi alcune Città , Terre , e Baroni , i quali erano stati fin qui barcolanti , sentendo essere sbarcato Luigi II. in Napoli con poderosa fiotta , ai 14. Agosto i3qo. di avere a lui giuralo omaggio la Capitale ,e di essere in suo potere caduti di mano in mano i Castelli , più non tardarono a riconoscerlo per lor Signore . Neil' ingresso , clic Luigi l'è in Napoli , accordò uno de' primi posti a Luigi di Savoja , Conte del Piemonte , venuto a militare per lui : e lo granitico col concedergli , tra gli altri feudi , la Contea di S. Flaviano , c col crearlo Viceré degli Apruzzi . Di lalc concessione non dovè darsene grande pensiero Antonio di Acquaviva , effettivo Conte di S. Flaviano , partilante di Ladislao , non altrimenti che 1' Acquaviva Conte di S. Valentino . In questo stato di cose , 1' esule Errico de Melatino , perduta dopo due anni la speranza di potere rientrare nel godimento de' suoi diritti, e vendicarsi di Antonello , mercè 1' autorità di Ladislao , coni' erasi lusingato ; si ridusse al disperato partilo di gittarsi in braccia del Conte Antonio , cui offerse la signoria di Teramo , se ajular lo volea a scacciarne Antonello. Fremuto avrebbe Errico , ed inorridito sarebbesi data indietro , se avesse potuto prevedere la propria sua morte violenta , la ruitia di sua famiglia , e le calamità sulla patria pel corso di un secolo e mezzo piombate , a causa del suo impolitico passo . Ma dall' odio agitato , ei non seppe ad altro mirare fuor che all' umiliazione del nemico. « Accettò ( dice Muzj di. 3. ins. ) » il Conte l'invilo , ma si trattenne la pratica un mese assai segretamente , » in capo al quale alcuni fedcU aderenti di Errico , che erano nella Città , » corromperono con denari le guardie del Palagio di Antonello , ed alcuni >1 altri disviarono i figliuoli , ed i nipoti a caccia alla Montagna ; e cosi , v due ore avanti giorno dclli aa. di Novembre dell'anno i3yo. il Conte >1 colla più spedita gente che potè avere , accompagnato da Errico e suoi » seguaci , se ne vennero in Teramo , ed entrarono a man salva nel cortile » del Palazzo , non avendo le guardie corrotte fiuta resistenza alcuna , nè » vera nè finta , ed indi si condussero alla porta della caincra d' Antonello , » ed avendola con celerità spezzata , entrarono dentro e lo uccisero nel letto » a fui il di pugnalate . Poi gittarono il suo corpo ignudo da una finestra » neUa Piazza , ove ritrovandosi uno de' Cittadini scacciati da lui , gli fron-» co la testa , e la infisse in una partigiana , che avea seco , e se la 'porta-» va in alto a vista delle genti , per tutte le strade principali della Città , » gridando a guisa di banditore : Questa è la testa del Tiranno Antonel-lo , il quale jeri riputava poco V esser Signore , Governatore , e Magi-» strato di Tqramo . Il busto fu strascinato per i piedi in un luogo detto » la Carbonara , non discosto dalla porta di S. Spirito , nella quale si so-