Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2 ', Niccola Palma
Pagina (85/272) Pagina
Pagina (85/272)
Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
85
>» levano portavo gli asini ed i cavalli , clic nella Città morivano , ed ivi » lasciato in preda dei niblij , dei corvi , e dei cani . Fu poi dai fonda-» inenti diroccato il suo Palagio , ed ordinalo clic ivi perpetuamente per » vitupero del Tiranno si facesse il Macello delle carni venali , il che fu » per un tempo osservato . Ma essendo per maggior comodità dei Cittadini 53 il macello trasferito altrove , il Magistrato ordinò , clic nel luogo ove si » faceva il macello , si fabbricasse un Castello di legname , e che ogni an-53 no , lieir ultimo giorno di Carnevale , dai macellari , colle interiora , e 33 sterco di animali vi si facessero combattimenti : avendo continuato tale 33 coni batti mento fino al tempo che io era fanciullo . ¦» Mi è piaciuto riferire questo notabile avvenimento colle proprie parole del più antico de' nostri pati j Storici , le quali trovansi uniformi nella sostanza ad un monumento irrefragabile e sincrono , coni' è il registro dell' A prillino Necrologio , così trascritto noli' incartamento del Vescovo Montesanlo , altre volle citalo Aiv.io Domini i3qo. Antonius de Aquaviva , S. Flaviani Comes , ductus ab IIcnrico Huberti de Melatino , qui fune cxulabat , intravit Ch'itateni 7erami, et enm sul>cgil sibi , occ'iso crudeli Tymnno Antonello Johunnis de Valle , qui multos nobilissùnos cìves in e.vilium egerat , direptis corani bonis : in quorum numero fuerunf. nobilcs viri Antonius Mattheus , et Nicola .... Ca]>ut Aiitoneìli ajjixum iti lancea per uritem totani portatimi Juit , et cius Palatiwn a Popolo d'urutiun est , et ibi Macellimi publicum erectum Juit .
Non siamo , fino all' ultima evidenza , sicuri se Antonio si arrogasse tantosto la signoria di Teramo . Ma lo spirito di lui intraprendente , le circostanze de' to«ipi , quando Città anche più cospicue del Regno e dell' Italia erano divenute la preda de' potenti , quelle parole del Necrologio : et cani subegit sibi; mi fanno credere clie si. Una carta iu data di Teramo , de' 18. Marzo i3<)3. colla quale il Conte Antonio donò un Feudo nel territorio di Moseiauu a Niccola di Notar Cicco di Vallevaccara in Roseto ( Brunect. in Sehcd. ) coli' indicarci Teramo per residenza di lui, va ad istruirci ebe se non di dritto, almeno di latto egli la dominasse . Posto eli' ebbe Antonio però piede nello bella Teramo , si avvisò di piantarvelo per sempre ; ed avvalendosi déU' immenso bisogno di denaro in cui trovatasi la Corte del giovanetto Re , e de' suoi meriti presso di questa , comprò nel giorno 6. Maggio i3g3. dal Conte Alberico di Balbiano , Gran Contestabile , e da Francesco Dentice , Maresciallo del Regno , le Città di Atri e di Teramo , cou tutt' i diritti , patronati , giurisdiziohi , acque , col mero e misto impero , et gladi!^otestale , pel prezzo di treutacinque mila ducati di oro ed in oro , de' quali se n' erano già sborsati ventitré mila . Neil* istrumenlo stipulatone da Bartolomeo de Duce di Na[x>li nel Palazzo Vescovile di Teramo, Antonio è intitolato Conte di S. Flaviano e di Montorio: ed i confini del territorio di Teramo si dicono essere quelli di Campii , di Rollante , CasteWecchio-Trasmondo , Mosciano , Forcella , Basciano , Terra Morr icari» , e Fornarolo . Tale indicazione di confini dimostra la cura dell' acquirente nel far comprendere non solo Miario , antica dipendenza di Teramo , ma anche le terra di S. Niccolò . Fin d' allora doveva egli aver delle mire sulla Badia stessa , nelle cui Memorie vedremo che di fatti avant'il i4o8. fu per più anni posseduta da Pietro-Bonifacio , nipote ili Antonio. A costui non riuscì difficile ottenere il diploma di conferma ,