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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   coli' inserzione dell' istrumcnlo , «la Ladislao , col consenso di Margarita di lui madre e balia , in data di Gaeta , nel dì 30. Giugno del medesimo anno ily.l. Muzj o non seppe o non volle sapere nò l'uno nò l'altro documento , onde credè o volle far credere che le pretensioni degli Acquaviva sopra Teramo non fossero poggiate a verun legittimo titolo . A noi però sia l'imparziale e schietta verità 1' unica guida . Grato il Conte alla famiglia de Melatino , causa occasionale del suo ingrandimento, procurò a Roberto , padre di Errico , 1' impiego di Regio Capitano della Terra di Campii . Lo argomento dalla pietra . ov'è lo stemma de' Melatici , e l'iscrizione: Aimo Domini MCCCXCIIJI. Indù 'tionis sectarde . Tempore Roberti de Mela-tino , apposta nella facciata della torre di S. Mariano alla Nocella : se pure non sia stala una pietra rapita , come la secchia , trasportata dai Nocellesi, a guisa di trofeo , nella distruzione o della casa, o di qualche Villa dei Mela-tini nel 1408. ed assicurata nella fabbrica della torre della loro Collegiata.
   Il prurito di dominare, non viene appagato dagli acquisti e dagli avanzamene , ne è anzi vieppiù stuzzicato : ed un' impresa fortunatamente riuscita dà stimolo a tentarne un' altra più ardita . Andrea-Matteo , figlio di Antonio , attese con tulle le forze in Novembre 1395. a profittare di un' occasione, che gli si oflèrse d' insignorirsi di Ascoli , allatto simile a quella, per cui cinque armi prima erasi il padre impadronito di Teramo . Istigato «lai fuoruscili Ghibellini •> e col loro njuto , sorprese quella Città , e per quali he tempo v i si mantenne . E quantunque altra volta preponderando i Guelfi, «ostrello fosse ad evacuarla, pure non ismontò così presto dalla pretensione alla Contea Ascolana . In un privilegio , datato in Teramo li 3.j. Aprile 1396. iu favore Nobilis Viri Adttardi Cicchi de Esculo ( Marcuc.
   8. Sez. i. 11. i5o. ) chiamò Ascoli: nostra Civitas , et Curia. E nell' autunno del medesimo anno 1.396. fatta massa di gente, nuovi , benché inutili sforai , pose in opera per riacquistarne il possesso .
   L'intervento «li Andrea-Matteo agli aliali di Ascoli lascia congetturare che il Conte Antonio fosse morto di prima . Fuor di dubbio Andrea-Matteo era succeduto al padre ne' feudi , e«l era stato insignito già del titolo di Duca , nel 1397. Costa «la una lapida di tal anno , fabbricata nella torre della Chiesa Matrice , già Monacale , di MoscianO , in cui sotto lo stemma degli Acquaviva si dice eli' essendo Pontefice Bonifacio IX. e regnando La-«lislao ( quasi che si avesse voluta emettere una professione pubblica delle due buone cause che sostcnevansi ) : Ducatus Hadtic , et Comitatus S. Elaviani virente sydervo battine Andrea Mattheo de Acquaviva : liane tuirim constali fecit venerabilis Frater Matthens Angeli de Mitro Orilinis S. Benedirti , Prepositns prenominatis temporibus hujus Ecclesie S. Angeli in Musiano . Oggetto «li questa e di consimili torri mimile «li merli era meno di appendervi le campane , che di servirsene di velleità e di difesa, iu quegli ultimi e tristi anni del secolo XIV. ne' quali Pòpoli e Baroni , chi dichiarati per Ladislao e chi per Luigi , facevano a proprio talento guerra , tregua , e pace fra loro : e quando Corpi di avventurieri scorrevano quà e là , non tanto per far la causa o dell' uno o dell' altro competitore , quanto la loro propria . E' pare che delle circostanze si avvalessero i Cam,K>nescili per riinposscssarsi di Montorio .
   Soltanto c«>llo spirare del secolo , stanti i potent' e replicati soccorsi di Bonifacio IX. trovaronsi di assai migliorati gli affari di Ladislao, ed egli ri-