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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
.9°
E meglio attenersi all' aulorila di un testimonio de visu , il quale fu pre-scute , e prese, jarte ai fatti , giusta la deposizione , ci»' egli ne fece in un volume , o processo , spesso citato dal Brunetti nella raccolta delle memorie sulla famiglia Acquaviva .
¦» Detto Andrea-Matteo ( così si legge alle pag. 4o. 4r • e 4'1- ) come >j perdesse la Città di Teramo , e perche causa fosse stato ammazzato ; si » raccoglie da certe memorie auliche nel Volume predetto , E prima rac-m contano che nolla Città di Teramo vi era uno chiamato Roberto Melatino, » che era così amico del Duca che pareva non come vassallo , ma come » fosse 6tato del proprio sangue del detto Signore : e molto volte si » posava in sua casa a mangiare , bere , e dorature . E questo Robei to » avea tre figliuoli : uuo chiamato Errico , eh* era compare del Duca , l'al-» tro Gentile , e 1' altro Cola , il quale avea per mogbi: Li figlia di Mosser w Antonio di Acito , che si chiamava Allegrezza : e détto Messer Antonio » signoreggiò Fermo circa quindici anni. Un di detto Sig. Duca , andando » a caccia , si pose in groppa a cavallo la detta Allegrezza . Errico co' fra-V telli ebbe tanto per male quest' atto , che ordinò la morte di detto Signor » Duca , contro la volontà del padre . In questo modo andando un' altra » volta per s(»uzio di tempo detto Signore a caccia con Vittoria sua femina, » la quale Vittoria era sorella di un Teramano chiamato Lello Paglia , ed » essendo avvisato che costoro lo dovevano ammazzare , disse a detta Vit-» tona ; guarda di non alloggiare in casa del Compare , perchè mi è detto » che mi vuole ammazzare , E Lei rispose : se sapete, questo , andiamo a » Morro . Gli rispose ; non voglio dare questa sospeziouc , -fa perchè vadi » ad alloggiare nella Cittadella , che io avrò scusa di venire a stare lassù . » E così venendo detta Vittoria , gli si pararono innanzi il detto Errico , » Gentile , e Cola , e dissero : Noi abbiamo apparecchialo per lo Signore , » volemo che venghiate in ogni modo a cena co» noi , e così la fecero ro-» Stare , Venendo poi lo Signore , fecero il simile atto . Lo Signore gli » disse che voleva ite a stare con Vittoria alla Cittadella . Loro risposero » che Vittoria era lì , e lo fecero smontare , e così mangiato che ebbe lo » Signore , mandò Vittoria prima a dormire , poi finalmente undò Lui , e » stiede spoglialo in camicia allocato «opra lo letto , dubitando di coricarsi » per un gran pezzo ; fintantoché vennero li predetti Errico , Gentile , e » Cola , e spinsero 1' uscio , al quale erano mozzi li ciocchi prima maestrali volmeule , e così lo ammazzarono . Poi pigliarono Vittoria , eh' era gra-» vida , e la diedero in potere del fratello , che la dovesse ammazzare . E »> così andando verso Morro , lo detto Errico gli mandò dietro più persone, *» die vedessero se costui ammazzava la sorella : e dato comandamento che v ammazzata che avea Lello Paglia la sorella : loro ammazzassero esso . È » così morì Vittoria , e poi Lello Paglia ad una Fontana etc. »> Il racconto si chiude così ; w Tutto questo si bave per bocca di chi vide , toccò , m e maneggiò tutte queste cose nell'anno i4°7- »
Gli errori di liugua , e la semplicità dello stile chiaramente dimostrano che il Brunetti non torse nè anche un capello a quanto nei Volume , o Processo trova vasi scritto. La sostanza del fatto scuopresi uuiformc a quanto altruude sappiamo dell' imi>arlante avvenimento . Nel Necrologio della Cattedrale Alriaua fu registrato sfitto 1' anno 1407» che Roberto Melatino , Errico , Cola , e Tuczifio suoi figli , ed il Conte di Mouteverde figlio di