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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
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«ali c da Antinori nelle schede: Sub anno Dolcini j/fi6. Indìctione nonaj die i8. Jidii, Magruis Comestabilis, qui erat de Francia , et vocabatur Dominits Londimis , inlravit Teramani , animo , colore , et quia volebat dictam Civitatein reducere ad pacem . et unitatem , quia multi er.uit exitii . Et contrarium fecit , quia posuit totani Civitatem ad saccoman-dum , et multi fucrunt capti et redempti , nediun Laici , sed et Clerici, et nedum illi qui fuerunt in Civitale capti: scilicet solummodo in Cittadella fuerunt numero 227. cujus tunc temporis erat Castellanus Dominili Angelus de Spinella de Neapoli. Et multae Ecclesiae dis rubai ne et expo-liaiae , praesertim ista prp.esens Ecclesia , a qua fuerunt extraeta turri-bulum unum , Calices qiuituor , Spargorurh unum de argento , et unani Tabulam argenteam , quae ponebatur ante Altare diebus festivis , qtiae erat magni valoris , et multa alia bona , de quibus mentionem non faci-mus . Le stesse cose racconta il Muzj , se non che in vece di Luglio le copie del suo manoscritto han Giugno . Ei vorrebbe che il proditorio ingresso del Lordino avverato fosse dopo la depressione del Conte Giacomo , c 1' espulsione de' suoi Francesi dalle cariche , anzi dopo che Lordino delle sopravvenute novità ebbe avuta cognizione : ma e indubitato che soltanto ai i3. Settembre di detto anno Giovanna ricuperò la libertà ed il governo, che da allora Giacomo dovè deporre il titolo di Ile , e che Sforza ripigliò il grado di Gran Contestabile . Sarà vero però quel che Muzj soggiunge , rioò che 1 più scrj malanni toccarono agli Antonellisti , molte case dei quali furono saccheggiate , bruciate , e buttate a terra : che i duecento ventisettd prigioni , tradotti nella Cittadella, erano tutti di quella fazione : e che dopo esservi stati molti giorni legati furono dati in custodia ad un tal Marino di JBellante , senza che loro riuscito fosse di ricuperare la libertà , se non a Dicembre del seguente anno 1417- Se per elasso così notabile di tempo continuarono a rimanere ristretti gli Antonellisti ; fa d' uopo dire che assai tardi la Regina prendesse in considerazione il misero stato di Teramo : coli' avere in fine ordinalo » al Conte di Carrara , di lei Vicegerente di Apruz-?> zo , che dovesse con ogni sforzo operar sì che la Città si riducesse ad » unione e pace ; c che perdonasse a tutti li Cittadini qualsivoglia delitto 33 fuorché ai figli di Errico di Melatino ; cani fucrint causa principalis » ( sta scritto nell' ordine ) exterminii Civitalis : commettendo anche al » Conte predetto che per sicurezza e manutenzione della pace da farsi , doro vesse egli tener governo della Città , per esser di braccio più potente a » punire gli scandalosi , e tenere in unione 1' una , e 1' altra Fazione sotto » la bacchetta della giustizia. E per mostrare la Regina che tal successo le 33 era veramente dispiaciuto , massimamente la temerità e il danno fatto 33 da Lordino ; essendo solita la Città pagare quaranlun' once di tributo 33 1' anno , le ridusse a dodici, ed tinche di quelle dodici la fè franca ed 33 esente per anni selle, 33 ( di. 3. ms. ).
Traversìe cotanto gravi non poterono non ammorzare in Teramo la gio-ja , eh' esilarò tutta la Cristianità pe' felici risultati del Concilio di Costanza aperto da Giovanni XXIII. ai 5. Novembre i4i5. ed ultimato da Martino V. ai 16. Maggio i4'8 ; quantunque distinta figura vi avessero fatta tre nostri illustri Regionarj : Simone de Lellis , cioè , di Teramo , insigne Giu-recousulto , ed Avvocato Concistoriale : Gàacomo de Turdis di Campii , Ve-sco\o eletto di Penue ed Atri, deputato Scrutatore de' voti ('Scss. a. et 3. )