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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
ed uno de'sci pravi soggetti , clic per la Nazione Italici! entrarono nel Con--clave, ove l'indubitato Pontefice agli 11, Novembre venne trascelto
( Sess. 4i. ): e Pasquale di Riccio parimente di Campii , uno degli Oratori della Regina Giovanna . Varia ed equivoca fu la condotta , clie il nuovo Papa spiegò verso la nostra Sovrana , la quale avea il merito di avere inviala un' Armata sotto il comando del Gran Contestabile Sforza a ritone Roma al famoso Braccio, occupatore di quella e di molte altre Città dell' Ecclesiastico Stalo . Amici e collegati sulle prime , rilasciò Papa Martino l'investitura a Giovanna , la quale venne coronata ai 28. Ottobre 1419. Gelosi estremamente i Camplesi della prerogativa , allora assai rara , della Demaniale libertà , ne procurarono ed ottennero la sanzione dallft' coronata Sovrana ( Brun. cpit. de Campi, frag. p. Zi. ). Non andò guari però che sorsero male intelligenze fra il Pontefice e la Regina , della quale divenne nemico anche il valoroso Sforza , già dichiarato Gonfaloniere di S. Chiesa . Stando il primo in Firenze, ed accomodatosi alla meglio con Braccio , si diede a favorire in tutt' i modi le pretensioni di Luigi Duca di An-giò e Conte di Provenza sul nostro Regno , ove la fazione Angioina cominciò iu conseguenza a ripigliar del vigore. Mentre i carnati dissapori , gravidi sicuramente di funesti ellòtti per la tranquillità del Reame , spuntavano appena ; avvenne in Teramo sanguinosa reazione del partito Antonellista . Figurandone da Capi Colantonio Lelio , e Giovarmi Fazj , uccisero molti Melatinisti , colti all' impensata ne' proprj letti , nella notte precedente al 6. Gennajo 1420. ed altri per le strade, fra i quali Giacomo Ranerio. I campati cercarono colla fuga la sicurezza delle persone r pagando non però le loro case il fio del diroccamento fatto nel 1416. Osserva il Muzj ( di. 3. ins. ) che a causa di queste frequenti rivoluzioni i Mercanti Fiorentini , i quali eransi stabiliti in Teramo , ne sloggiarono ; ristagnossi ogni commercio e traffico, e la Città rimase quasi deserta .
Divenuto Sforza , come abbiamo detto, nemico di Giovanna, e sostenuto dal Papa , rientrò nel Regno , inalberando le insegne di Luigi III. e giunse ad accamparsi minaccevobncute presso la Capitale : il che cagionò la ribellione alla Sovrana legittima di non poche Terre e Baroni : specialmente dopo il i5. Agosto 1420., giorno, in cui il pretendente arrivò con una flotta alla rada di Torre del Greco . Erasi la Regina premunita frattanto , mediante segreto trattato , del sostegno di Alfonso Re di Aragona , di Sicilia , e di Sardegna , che le bisognò adottare per figliuolo , e dichiarar Duca di Calabria , colla futura successione alla corona . Avendo il giovane Alfonso , Principe ili alti pensieri e di mirabile attività, riunita sufficiente armata navale; coi 11 pane questa alla vista di Napoli nel di (>. del seguente Settembre , ed a malgrado dell' opposizione dello Sforza e dell' Angioino , fu eseguilo felicemente lo sbarco . Venne in tale guisa sciolto 1' assedio della Capitale , ma non cessò per questo la guerra ; essendosi una porzione del Regno dichiarata per Luigi , specialmente la Calabria , al governo della quale Sfoiza inviò suo figlio Francesco . Risolsero pertanto Giovanna ed Alfonso di chiamare ai loro stipendj il famoso Braccio da Montone ,11 quale accettò l'invito , a condizione di essere investito dalla Regina del Principato di Ca-jiua , della Signoria di altre Città , e di esser nominato Gran Contestabile . Una delle Città assegnate' a Braccio in vigore dei patti fu Teramo , di cui in nome di Braccio prese possesso nel-primo giorno di Giugno i42i. Già-