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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   dulie altre terre e luoghi della Chiesa Aprutina . E perchè questi era morto avanti che lr istruii) ci ito si fosse redatto nelle forme ; supplì alla firma di lui Giacomo di Angelo di Teramo , Giudice anch' egli della Chiesa Aprutina , ed autorizzato a soscrivere in luogo der Giudici predefonti dal Vescovo Stefano di Carrara - Tante pene per altro andarono perdute . Il Riccio seppe mantenersi nel dominio _ Anzi quando- Giovanna ,. ingelosita e disgustata di Alfonsa T accordossi e si strinse con Sforza ; temendo di non dovere egli restituire la metta di Aruaro al Novellò, stato partigiano dello Sforza ; si premunì con altio Diploma dei 7. Aprile , col quale la Regina più
   chiaramente espresse di non avere puramente donata quel Feudo-, ma assegnato in virtù di contratto , in esconiputo di seicento e più ducati d' oro , «lei quali andava al Riccio debitrice. E dando a questo apprensione maggiore le ragioni dei Novelli clic quelle dell' Università di Teramo ; si fè- cedere le prime , mediante Io- sborso di cento scssantatrò ducati d' oro , da Niccolò Giacomo , altrimenti Novello di Carrara , figlio del defonto Giovanni,, col consenso di Bonifacio Novelli di lui zio e tutore, ai 37. Marza 14a7 -quale transazione Giovanna sanzionò con Regio- assenso de' i5. Agosto del medesimo anno _
   La gelosia ed il disgusto, di che è stata parola r germogliarono nel 1422. Erasi portalo Alfonso ad assediar Sorrento e Massai 11 hrense , e quando si venne alla capitolazione , volle clic si rei)«lessero a lui , non alla Regina : cosa che forte alterò 1' animo di costei , accin tasi ormai che 1' adottata figlio voleva farla da vero Signore . Attenti i Camplesi ai movimenti della Corte sollecitarono ed ottennero da Alfonso ai 17. Giugno in Castris , in planilie contra Surrentum la conferma de' loro privilegi, e segnatamente della perpetua conservazione, nel Regio Demanio - Fu un tiro segreta della politica di Giovanna, o piuttosto di Ser Gianni Caracciolo Gran Siniscalco di lei primo favorita, di riappattumarsi con Sfòrza, a condizioni reciprocamente vantaggiose . In tale congiuntura tornarono ad abbracciarsi , e a divenire amici i due genj militari di quella et» Braccio, e Sforza 1 e recatosi il primo a Perugia per attendere ad altre imprese T rimase 1' altro sotto gli ordini di Giovanna e di Alfonso . Lo sfortunato Luigi III. trovò appena un ricovero presse? Martino V. Divamparono più che mai nel le discor-
   die tra la Regina e 1' Aragonese , in- guisa che la prima non ebbe ritegno di rivocare 1' adozione , e trasferirla in favore di Luigi . Nei fatti d' arnie eh' ebbero luogo in Napoli , Sforza mirabilmente difese la causa di Giovanna , onde meritò di esser colmato di nuovi onori „ Si diede nel medesimo anno principio al Concilio Generale di Pavia, ove per Legato di Martino V. comparve Giacomo de Turdis- di Campii , Vescovo di Spoleto ( Ughel. in Spolet. ) Entrata in quella Città la peste , fu il Concilio trasferito a Siena , sebbene neppur quivi andasse innanzi . Contemporaneamente la Regina accordò alleviamento di collette a molte Università , e segnatamente ad Isola , a Pallaaurea, a Basciano, a Castagna , e ad Aviano . Ad altro allegerimen-to ella condisc«sc nel 143s. ad istanza di Pasquale Riccio di ('ampli, in lavore «li Tossicia , Isola , Salii , Pai la urea , e Castelli della Valle , come allora si disse , Sic iguana . ( Iìrunect. in Sched. Antin. t. 3. cap. 3. 10. e 16. ) . Tali contesti sempre più confermano l'identità di Pallaaurea e di Pagliara , altrove dimostrata .
   Uno de' sagrilizj , che Giovanna ed Alfonso precedentemente avean fatto