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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
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gcvano vendite e donazioni delle case agli Ecclesiastici loro parenti , por renderle immuni dai pubblici pesi . Or in fine di tal doppio ordinativo , si legge : Et ecce, vobis magnificis Justitiario Provinciarum Aprutii, et Ca-pitaneis Civitatum , et Terrarum nostrarum demanialium pracdictnrum Provinciarum, et specialiter et signantcr Viro magnifico Joxiae de Acqua-viva etc. Affini et Conciliarlo nostro. Da qucll' et celerà 1' Autore deduce che Giovanna non volle nò pregiudicare alle sue Regalie , nò disgustare Giosia . Anzi il rigoroso senso dcRo ben congegnate parole sarebbe che Giosia non fosse più che un Capitano , ossia Governatore di Città demaniale . È indubitato però eh' ci la facesse in Teramo da 'vero Signore , e che per tale venisse riconosciuto anche nell' estero . Si e conservata nell' archivio di S. Giovanni ( Num. 40- ) una Rolla spedita da Roma nel dì 20. Marzo 14a7-dal Cardinale Vescovo tli Albano , Protettore de' Frali Minori , colla quale autorizzò Tasia Monaca di S. Agnese di Teramo , dell' Ordine di S. Chiara , a trasferirsi al Monastero di S. Giovanni anche di Teramo , dell' Ordine di S. Benedetto , per assumervi 1' ulfizio di Badessa , cui era slata clct» ta : tanto più eh' ci 11' era stalo supplicato a nobili Josin de Aquaviva , Domino diete Civitatis Terami .
Rimane a dire cosa l'osse addivenuto di Andrea Matteo II. Costa da due documenti , dall' investitura cioè «lei 1424* in favore di lui , c da uu' esenzione dai fiscali pagamenti del i42/- che non solo S. Flaviano, Bollante , La-Troja , Roseto , l'adula , Forcella , Ganzano , Monte-Pagano , Poggio-Morello , Guardia-Vomana , Ri, attone , Corropoli , Notaresco , Caslcllal-to , Tortoreto , Fornarolo , e la Baronia posseduta una volta da Amelio di Agoto , stati sarebbero suoi Feudi nella nostra Regione a quelle epoche , ma anche Teramo . E dimorante in Teramo , insieme collo zio , cel dimostra uu istrumcnlo quivi stipulato ai 14. Luglio i429- , col quale entrambi costituirono loro procuratore Giacomo Sassini di Celliuo , per riconsegnare alla Regina Maria di Engenio ed al Principe di Taranto 55o. ducati , in conto della dole avuta tla Catarina vedova del Duca Antonio , e clic bisognava restituire per essere ella passata alle seconde nozze con Tristano di Chiaramontc ( Bruuect. in Schcd. ) . Nuli' altro mi occorre notare in proposilo di Andrea-Matteo , cui ebbe la fortuna di succedere Giosia , e di essera perciò il qui tto Duca di Airi .
Più non trovando buona l'aria di Teramo, sollo l'influenza di Giosia, il Vescovo Stefano , contrasse il quarto spirituale sposalizio colla Chiesa di Tricario nel i4a7- ( hi seguilo il quinto con quella di Rossano , nel i432: rinunciata la quale dopo due soli anni , morì in Roma , nel dì 10, Luglio i44g. )• Bicordossi allora Martino V. di BENEDETTO Guidalotli , Vescovo ( frai conosciuti ) XXXVI. Essendo questi Professore ili Leggi nell' Università di Perugia sua patria , avea contalo tra gli uditori Odone Colonna , poscia divenuto Papa : and' è che questi prima il promosse al Vescovato di Valva e Solmona , e poco do[>o , ai 29. cioè di Oltobre 1427. lo trasferì alla Chiesa Apruliua , decorandolo altresì colle cariche di Chierico della Camera Apostolica , e di Vice-Camerlengo ( Ughel. ili Pioti-. Meni, stor. di Solm. p. 250. ) . Ritenne Benedetto il Vescovato Aprutino poco più di quattordici mesi; giacché o al 1. «li Gennajo 1» come scrive il Gaudenti ( Stor. della S. Casa rag. 9. ) o ai 7. delto , come ha Ughelli ( in liecanateu. ) traslalalo venne alle Chiese unite di Recanali e Macerata.