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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
aver soltoscritto : ed in luogo di lai Giacomo anzidetto apposr In firma , ri-diiamando , colle stesse parole sopra riferite , la facoltà di cui era all' iiojki rivestito . Fa dunque mestieri aggiungere alla serie MANSUETO Sforza degli A Ileo doli , Vescovo ( trai conosciuti ) XXXVIH. In qual tempo peni ci resse la Chiesa ApruJina?. Non prima dei 34. Luglio i44°- diio , per la ragione già indicata : nò dopo il 6- Settembre 144^- lM;r rar*>nc da produci nel seguente Capitolo. Soggiacendo Teramo in tale intervallo al dominio di Francesco Sforza , nulla di più facile che la promozione di uno SfoiT.a-AUendnlo , e perciò da Cotignoln , probabilmente consanguineo di Michele, di Lorenzo , e di Foscbino Altendoli distinti Capitani usciti dalla scuola Sforzesca e dello stesso Francesco , il quale soltanto dopo la morte del padre , e ,>er tenerne vivo il gran nome , deposto il cognome di Alien-dolo , avea assunto quello di Sforza . In egual modo al Vescovato di Asro-li , Città pur soggetta al Conte, era siato elevato nel j4^8. da Eugenio IV. F. Pietro Sforza , germano di Francesco , e di Gabriele ( il quale fu Arcivescovo di Milano ) e che morì nel 144-- C Ughel. in Asculari. ) o nel Grnuajo del 144-^- ( Marcuc. ih. nuin. 17G. )- Il tiostm Mansueto poi o morì circa il tempo medesimo , o stimò bene «li cambiar cielo , tosto che le misure combinati; del Papa e di Alfonso gli fecero presagire il prossimo fine del dominio Sforzesco in Teramo .
Non voglio tacere per altro un sospetto , che ini sorge in mente sulla legittimità «li Mansueto . Esisto nell' arcJiivio di S. Giovanni ( Nuni. 5i). ) un Atto pubblico , rogato ai 19. Luglio i453. Ind. 1. da Noi. Coletto «li Cola di Vito di S, Flaviano , avanti la grata di ferro della Chiesa di S. A-gnese , sita nel Sestiero di S. Croce : in cui si dice che la Monaca Nanna presentò nelle inani dell' esimio Dottor de' DcCicti Tommaso dell' Aquila , Vicario Generale di Monsig. de' Fatati , un rescritto di Domenico Cardinale del titolo di S. Croce in Gerusalemme , nel quale si esprimeva che Nanna avendo già professata la regola di S. Benedetto nel Monastero di S. Croce di Terìitno , per certe ragioni , et de liccntia cujusdani se lune gerentis prò Episcopo Ecclesie Apruline , se iranstulit ad lUonastarium S. Agnelis . Et ibidem habitum Ordinis S. Benedirti demisso , et habitu Ordinis •V. Clave assumpto , et in ipso Mona storio S. Agnelis professionem fedi , et iti Abatissam dirti Monasterii S. Agnelis , auctoritate predirti lune se pio Episcopo diete Ecclesie A prilline gerentis, assumpla fiiit. Clini miteni post modani comperium fuisset , dietimi sic se />ro Episcopo tane gerente non ftiis se verum Efùscopuni , et Sponsum diete Ecclesie ; perciò avea ella dejiosto 1' ollicio «li Badessa . Or temendo di non essere in corsa nella scomunica , ne avea domandata 1' assoluzione , ed avea domandato pur anche di essere ritenuta nel Monastero di S. Agnese , avendo giusti motivi jmt non tornare al Monastero ablwndonato. Tutto ciò le si accordava nella bolla , in esecuzione della quale fu dal Vicario Delegalo assoluta , ed abilitata a rimanere fra le Chiarisse fino all' ultimo di sua vita.
Il lùlso Vescovo , di cui qui si parla , non avrebbe potuto esere lo Sforza Altendoli ? L' elasso di un decennio non e egli congruo alle successive diverse azioni di Nanna, ed agi' indugj che soglionsi fra 1111 netterò tulle le volte , nelle quali si tratta di dare un sesto agli aliali di coscienza ? Si sarebbe mai Mansueto intruso nel governo , per autorità del Conciliabolo «!i Basilea, e dell'Antipapa Felice V? Come circa quel tempo tentava jintru-