Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2 ', Niccola Palma
Pagina (125/272) Pagina
Pagina (125/272)
Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
J x'>
servigio del Coro , c clic avea tenuto un Sinodo . Non c però clic il sanlo l'astore nel \l\5q. beasse di sua presenza la noslra Diocesi ; perchè avallilo al Pontificato Pio li. seco lo volle nel viaggio, che intraprese per Manto*» , ove dovea tenersi un congresso di Principi Cristiani per conchiudere una poderosa spedizione contro i Turchi : e lo costituì Collettore e Commissario delle Decime per tutta 1' Italia . Lo stesso Papa , avendo sul principio di Fcbhrajo i4(3o. fatto Amministratore della Chiesa di Siena sua patria il proprio nipote Francesco Piccoloiniui , di soli venticinque anni ; lasciar 11011 volle il giovane Prelato senza una sicura scorta , che lo dirigesse , oude a lui assegnò iu Sull'raganco , e Vicario Generale , Monsig. Fatati .
Questi ritener dovea , e ritenne di fatti il Vescovato Aprutino , rome non mancò di notare 1' Autore di sua vita . Il Riccanali però o che credesse il Sulliaganeato di Siena incompatibile con un Vescovato di governo , o che errasse , coni' errò , ncll' anno in cui il Fatati trasferito venne ad Ancona ; «la quell' indefesso riempitore de'vuoti eh'ci fu, ficcò tra il i4^o. ed il un tal Francesco Capino . Ciò non bastava . Tra un Vescovo insigne per santità , ed un altro illustre per letteratura , un empio e turbolento avrebbe l'atto ini bel contrapposto . Accusò jiertanto il suo Capino di superbia , di umor bilioso , di disprezzo jicr le Leggi Municipali , e di facilità a scomunicare . Passi» a dire chc non fu giammai veduto nò celebrar Messa , nò accostarsi al Sagramento della Penitenza , nò esercitare atto alcuno di divozione , o di carità . Ma quel chc più inasprì i cittadini , furono i bor-Ixitlamcnli di lui sul cullo di S. Berardo . Mosso Pio IL dai ricorsi indriz-zaligli da Teramo , chiamò a se il Caputo , e prudentemente risolse mandarlo in Brettagna , col carattere di Legato . Ivi 1' altero portandosi anche male , ed attribuendosi autorità maggiore di quella eh' eragli stata comunicala , fu dallo stesso Papa privato del Vescovato , e della Legazione : il che detta luogo alla traslazione del Campano da Cottone . Fin qui il Riccanali , il quale risparmiato avrebbe a se ed ai suoi Lettori tante ciance , se saputo avesse clic il B. Antonio ritenne il Vescovato Aprutino lino all' Agosto del i4<>3. quando venne trasferito alla Chiesa Anconitana , vacante pel passaggio di Agapito Rustici oli' altra di Camerino ( Ughel. in Anconitan. ): e the dentro 1' anuo mcdfcsimo ebbe per immediato successore il cel bre Campano .
Scrisse Ughclli clic dopo avere Antonio santamente governata la Chiesa di Ancona fino all'anno 147^* la rinunciasse. Ma vien egli corretto dal Lucenti , e dall' Autore della vita del nostro Beato , i quali hanno fallo rimarcare che solo il distaccò dalla seconda di lui Sposa la morte 'preziosa , avvenuta ai 9. Gennajo 14®4- Al venerabile di lui corpo fu data onorevole sepoltura nella Cattedrale di S. Ciriaco . Pure il pubblico cullo non ebbe principio che ncll' anno 1529. , in cui si attribuì alla protezione di Antonio la liberazione di Ancona dal flagello della pcsle . Prospero Lamberlini Vescovo tli quella Città ( poscia Benedetto XIV. ) visitando nel il corpo del nostro Beato , tuttora incorrotto , lo ripose in urna più magnifica : e Mille tessergli un lungo elogio , c lasciare ampia testimonianza del cullo tli lui, ncH' Ojiera de Servorum Dei beaùjicatione ( lib. a. cap. 18. ). Ad istanza del Capitolo Vaticano , dell' Arcivescovo di Siena , e del Vescovo , Clero, e Magistrato di Ancona ; la Congregazione de' Riti accordò 1' O tlicio, e la Messa iu onoic del Beato, con decreto dei 2. Settembre 179J. /Avuta-