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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I 29
   biano por parte della delta Città al prefato Sig. Re Don Ferrando prestare homagio , et debitum fidelitatis Juramentum , alias ipso recusante di promettere «pianto di sopra è domandato ; li prefati Oratori nullateiius facciano e prestino il delio Juramento. Quod Capitulum decretali jussimus in lume modum . Placet Regie Mai est ali. III. Che li prefati Oratori domandino alla prelata M. che S. M. se degne tult' i privilegi ? concessioni , et gratie fatte alia prefata Città per Divos retro Rcgcs, et Reginas, et per la fel. memoria del prelato Re Alfonso suo genitore , confirmare et autenticare , rohorarc , et de novo concedere alla delta Università. Quod Capitidum decretari jussimus in liune modum . Placet Regie Majcstati , si et prout hactcnus in corani possessione fuerunt , et in presentiarum existant. 1III. Che S. M. se degne statuti , assise , ordinamenti , e rifornianzc , et antiquate consuetudini della detta Città continuare , el rohorarc ut supra . Quod Capitulum decretali jussimus in lume modum . Placet quod his utantur , et ea scr-ventur , prout hactcnus usi sunt , et seivaventnt . V. Che S. M. se degni confirmarc , et di nuovo concedere alla detta Università clic le prime cause civile , e le sccunde cause civile d' appellatone , e le prime cause criminali se debbiano conoscere , decidere , e terminare por 1' Ullitiali d' ossa Città , e secondo la forma de' statuti , e privilegii concessi alla detta Città , e che nessun altro L'flilialc della Provincia d'Apruzzo ordinarli, quanto altri Com-niissarii , si debbiano intermettere nelle dette cause , quibuscumque coin-niissionibus factis et fiendis contrarium dispouentibus non obstanlibus . E di ciascun delitto haclenus perpetrato , cxccpto crimine lese Majeslalis , la co-gnitionc , e ponitionc d' ossi appartenga al detto Capitano , et altri Ullitiali 11011 si debbino impacciare, noe modo aliquo intromettere. Quod Capitulum decret ari jussimus in liane modani . . Placet Regie Majestati de primis prìn-ctjudibus causis taru Civil'ibus , quam Criminalibus , de causis vero appcl-lutionum serventur corani Privilegia , prout in corum possessione , vel quasi Juerunt , et sunt. VI. Che la prefata Maestà tutte e singole gratie concesse alli Regnicoli in qualunque Parlamento' celebrato per la prefata M. del Ile Alfonso , e massime iu lo Parlamento celebrato a Napoli de anno quinte Indictionis MLI1II. (i) concedere alla dotta Università , e che le dotte gratie si possa usare per la eletta Città, et liomini d'essa, come per gli altri Regnicoli dolio detto Regno . Quod Capitulum decretali, jussimus in lume modum. Placet Regie Majcstati, quod ea sibi seiventur prout aliis Regnicoli melius sen'ata fuerunt . VII. Clic la prefata M. si degne concedere ile gratin spellale alla prcfala Città, the nessuno Castellano della Cittadella della della-Città possa essere Capitano Regio della detta Città, et siiniliter che nessuno Capitano della detta.Citlà possa essere Castellano della detta Cittadella. Ouod Capitulum decretali jussimus in liane modum . Placet Regie Maje-siati. Vili. Che per stato pacifico ti' ossa Città, e per evitare ogni sospicione dotta M. conceda alla prefata Città et liomini d' essa , clic in ie ronovalioni dilli Capitani, ossa Città possa clegcrc tre persone allo detto Ullìtio , delle
   (i) K questo mi evidente anacronismo. niccanali U-sse MCCCCl.TtlT. Ma non si conosce vento Pni'laiiiento «li l:ilc anno, ni: corrisponde I' Imi'/ione . E inceli.> coiTcugero 1' Iniii/.ionc quinta in Srsht i l'anno MLIIII. in l'ip. S.- poi il primo Parlamento rii Alfcini i In trinilo uri i\\i. Ci'iiic alcuni ):anuO scritto, non rselnsi (li. unione ed Alitinoli , in coni radili/ioni- con loro stc^i j t-nsla emendar* solamente l'anno, pcrcliè nel i,'pt. corro a appunto I'Indizione 'luiula.
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