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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
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liomini , et 1* Università della detta Città clic S. M. se degne cotifirmnrc e de novo concedere e donare tutte le loro gabelle , dadi., diritti , e qualsivoglia altra ragione die hanno tenuto e posseduto per lo tempo passato lino allo dì dell' obito della prefitta Serenissima Maestà del Sig. Re Alfonso suo Padre , e che loro possano le detto gabelle , dacii , e ragioni imponete , rc-scotere e fare esigere , locare , dislocare , vendere , e concedere in quello modo e forma secondo hanno fatto per lo passato . Quod Capitidiun decretavi jussimos in fame modum . Placet Regie Majcstati , pixmt , et que-madniodimi liactenns dictis gabcllis, daciis , et juribus plenius et mvliiis usi siait , et in ipsamm et ipsoram possessione seu (piasi fuerunt , et in presentiariun existunt. XXI. Se degne la detta Maestà concedere alla detta Università li proventi che si faranno in Crimiualibus per li tempi per ciascuno Capitano della detta Città, e che pervengano alle inani dell' Erario della detta Città , secondo è stato costumalo per lo tempo passato , sino alla morte del Sig. Re Alfonso . Quod Capitulum decretavi jussimus in fluite morbini . Placet Regie Majcstati, eatenus quatcmis illos percipere consueve-runt , et in ipsoruni possessione fuerunt, et sunt de pvesenti . Et supplicato Nostve Majcstati subinda pvo eovumdeni Univevsitatis et hominum pavte , ut ipsa preinserta Capitala , et omnia contenta in cis con/trinare de Nostri cleinentia dignaremur ; Nos antan eie. Prosieguo a dir Ferdinando eh' ei conferma ed approva le soprascritte decretazioni in perpetuo : ed ordiua ad Alfonso Principe di Capua suo successore nel Regno , al Maestro Giustiziere , al Gran Camerario , al Reggente ed ai Giudici della Gran Corte , ai Presidenti e Razionali della Camera della Sommaria , eie. di osservarle , e farle osservare , sotto pena di mille ducati . Dice avvalersi del suggello del Re suo padre , airn Nostra non dum sint cxpleta . E finisce : Datimi in nostris felicibus Castvis pvope Capuani, pev spectabilem et magnificimi vivum Honovatum Gailanum Eiuidovurn Cornitela , et hujus Regni Logothetam et Pvothonotavium , Collatevalem Consiliarium jidelem , prò Nobis proiumciatum . Die XX. Julii sexte Jndictionis , anno Domini MCCCCLFin. Regnoruni Nostrorum anno primo-Rcx Ferdinandus .
Scrive il Muzj clic i tre Deputali furono al ritorno accolli col suono festivo delle campane , e coli' incontro sino al fiume Tordi no de' Sigg. del Reggimento, e di oltre a dugento cittadini. Eppure così ben fondata allegrezza esser dovea di assai corta durata . Era a Ferdinando riuscito dissipare le nuvole , clic parevano addensarsi intorno a lui fin dal principio del suo governo . Erasi concordato col Papa Pio II. , da cui parte ei fu investito o coronato dal Cardinal Legalo Latino Orsini, nel Febbrajo del >4%. in Barletta : o\c il nuovo Monarca dichiarò Alfonso , suo primogenito , Dina di Calabria . Nel dì seguente all' incoronazione , lult' i Baroni del Reame prestarono a Ferdinando giuramento di fedeltà ed il ligio omaggio , tranne Gio. Antonio Orsini Principe di Taranto , il più potente e ricco Magnate del Regno . Quantunque questi fosse zio della Regina Isabella ; pure per molivi, che non ben si conoscono , si dette a macchinare la detronizzazione del nipote . A meglio fortificarsi nella congiura clic ordiva , sposò una stia figliuola a Giuliaulonio di Acquaviva , figlio del Duca Giosia , con dote di tre Città Conversano, BilcUo , c Bitonlo, e di sei grosse terre: ed un'altra figliuola al figlio di Antonio Sauligiia , Marchese di Coirono . Non isfuggiro-wj ali' avvedutezza di Ferdiuaudo le trame dell'Orsini, quali dissimulò per