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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
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mani erano stali vassalli di Giosia. 3. Che si confermassero lutt' i privila, conceduti alla Città dai Re Alfonso e Ferdinando. Non ebbe il di Capai difficoltà di apporre a ciascuno di essi il Placet , e di chiuder così la Capitolazione ( IVI U7-. di. /[. ) : Datimi apud Civitatem Terami, sub nostri minoris Jìde sigilli , ac cum subscript ione nostrie propria: manus , die decimo octavo Novembris t/f6l. Mattha-us marni propria proniittimus al su-jjra . Riportala al Magistrato, fò questo subito schiodare la Porta di S. Antonio , giacche rimi erano in suo potere le chiavi .
Spuntava già 1' alba de' 18. quando per essa entrarono le Genli Aragonesi e Teramane . Lo strepito delle trombe e de1 tamburi , il calpestio de' cavalli , le festose grida : Aragona , Aragona : Viva il Ile Ferdinando, scossero dal sonno i cittadini . I poveri Mazzaclocohi , colti all' improviso , non videro altro scampo che nei nascondigli , o nella fuga . Chi scalzi , e chi mezzo vestiti , procurarono di guadagnare o le case de' parenti neutrali, o i Conventi di S. Benedetto , e di S. Domenico , ed appialtarvisi in luoghi segreti . Fu fama che alcuni si rifuggissero dentro le sepolture . Marco di Cappella , il più compromesso , non si credè sicuro iu alcun silo della Città , onde in camicia si gellò dalle mura . Furono quindi assegnali gli alloggiamenti ai soldati , e per accrescere , dice il Muzj , afflizione agli afflitti , se ne mandarono quindici , e venti a ciascuna casa de' Mazzaclocclii . Le donne di costoro , cui i neutrali parenti non mancarono di portarsi ad assistere , seppero così bene dissimulare il loro dispetto, esagerare le oppressioni sofferte per la prepotenza di Giosia , e fingere la gioja , che non avevano , per l'avvenuta liberazione ; «he gli accorti modi , uniti al cortese trattamento , rivolsero a compatimento gli animi de' soldati , i «juali si astennero dai sacheggi , eh' eransi temuti . Il Viceré, ad istanza del Magistrato. , e come portava il secondo articolo della Capitolazione , fò intendere clic riceveva in grazia , c rimetteva ogni colpa ai Mazzaclocchi , « he volessero rimanere in Teramo : saggia politica , clic restituì la tranquillità a molto famiglie , rattemperò gli odj , diminuì il numero de' partigiani di Giosia , od impegnò 1' intcìa Città a sostenere con tulle le forze la causa del Re legillimo . Rimaneva ad espugnassi la Cittadella, al cui Castellano il Viceré inviò un araldo coli' offerta di libera sortita per lui e pc' soldati colle armi , se voleva spontaneamente renderla , c colla comminazione d' ignominiosa morte in caso di renitenza . La risposta del Castellano fu che non poteva senza disonore lasciar ejuella Rocca , e che voleva difenderla fino agli estremi . Diede allora Matteo ordine perchè fosse provveduto a quanto occorreva per 1' assedio : il clic venne eseguito in meno eli due giorni , essendosi fin le donne Teramane , eziandio le nobili dogli Spennati , applicate a portar le fascine in tosta per la formazione delle trincee .
Duiò poco P ostinazione del Castellano . Vedendo compiuti gli apparecchi per 1' assedio , allcrrito dalle minacciose grida del popolo , considerando il valore del di Capua , e disperando di soccorso ; jircstò orecchio alle persuasioni di un Cauiplese , mandatogli dal Viceré coU' esibizione di quattrocento ducali , sotto 1' onesto titolo di ripartire fra i soldati le paghe loro dovute do Giosia . Conchiuso 1' accordo , preparassi un banco alla prima jiorla per conlarvisi la pattuita somma , la quale t^ra divisa in più sacclict-li , secondo la diversità delle monete . Slavasi il gonzo Castellano dalla parte di dentro per riceversela , ed il Tesoriere dalla parte di fuori per ' nume-