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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   cettore ile' figli , e nella cui casa ei dimoiò sci anni . Lo spirilo intraprendente del Campano non contentavasi della meschina condizione di Professore di Gramatica , e hen conobbe che la Giurisprudenza gli avrebbe apeito il campo a piò luminosa carriera . Si avvisò dunque di andarla a studiare iu Siena , ma colto per istrada da assassini stentò a salvarsi nudo , e fuggendo in Perugia . Per buona sua sorte in quella Città trovatasi Niccolò da Sol-mona da lui conosciulo in Napoli , e che vi occupava la cattedra di medicina , il quale lo accolse , e rivestì . Per vivervi onoratamente , senza tralasciare lo studio delle Leggi , vi aprì scuola di gramatica, e con tale successo che tosto rimasero vuoti gli scanni di quelle degli alili professori. Colpito Nello Buglioni , Cittadino principale di Peiugia , dal merito esimio di Gio. Antonio , lo ammise , a vantaggiose condizioni , in sua casa per precettore di un nipote , e gli ottenne la pubblica cattedra , collo stipendio di cento scudi. Riaprendola nel secondo anno, recitò un Discorso sugi' inventori delle scienze con tanta eloquenza , che il Senato di Perugia si mosse a donargli la cittadinanza , ed a sollevarlo alle pubbliche cariche. Ansioso di tulio apprendere , fermò Demetrio Calcondila , Ateniese , capitalo in quella Città per imparare da esso la lingua greca ( cpist. lib. 2. n. 9. et 10. ). Colla scorta dell' amico Solmonese e «li Francesco della Rovere , di poi Papa col nome di Sisto IV. studiò la Filosofia : e senza niuna scorta , la Storia . 1; ù quindi iu grado di scrivere parecchie opere fra le quali meritauo distinta menzione quella , clic ha per titolo de ingratitudine fugienda , e la Storia del famoso Braccio , già Signore di Perugia .
   Volle la fortuna del Campano, che recandosi Pio II. nel 14^9- al congresso di Mantova , si fermasse quasi un mese a Perugia : e che in questo frattempo Matteo Vbaldi Gentiluomo Perugino il facesse conoscere a Francesco Aretino , uno de' Letterati al seguito del Pontefice , e 1' Aretino al celebre Giacomo degli Ammanati di Lucca , primo Segretario del Papa , personaggio di gran sapere come ne fanno fede le sue lettere stampate , e noto sotto il nome di Cardinale di Pavia , perchè Vescovo di delta Città , da clic nel 1461. fu decorato della porpora. Bastò al Campano, ed all'Ammanati lo scambievolmente conoscersi per istriugere un' iudissolubile amicizia , il cui primo frutto fu pel Campano 1' adito di seguire la Corte Ponti-iicia , nel posto di Maggiordomo del Cardinale di Bologna , ed indi a poco ilei Cardinale di Sassoferrato : ciò che a lui non impedì di scrivere altre opere , fra le quali de regendo magistratu , e de dignitate Matrimonti . Rimaneva a Gio. Antonio a guadagnarsi la grazia del Sovrano Pontefice , e la otlenne per mezzo di eleganti poesie avidamente lette , e sommamente commendate da un Papa , che non era straniero nel bel regno delle muse . Questi primieramente conferì al Campano alcuni bcneficj : di poi lo creò Vescovo di Cotrone in Calabria : inde qtuim Teramnensis in Praecutiius Ecclesia Antistite orbata esset, ad uberiores illius redditus , sedemque lio-noratiorem sustidit . Così Michele Fcrno , il più accurato Scrittore delle gesta del nostro Vescovo , da cui abbiamo attinte le notizie riportate , e da riportarsi.
   Abbandonato il Campano alle ambiziose idee di ulteriori avanzamenti , mancò all' obbligo essenziale della residenza . Lo scorgiamo occupato a veci-tare il funebre elogio del Cardinale di Sassoferrato , suo antico padrone : a scrivere all' amico Cardinale di Pavia una lettera , a guisa «ti opuscolo, per 19