Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2 ', Niccola Palma
Pagina (148/272) Pagina
Pagina (148/272)
Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
148
nando , a segno clic questi con diploma de'3o. Aprile t/ijc). concedi: a Ini ed ai discendenti da lui il cognome c 1' arnia della Rcgal Casa di Aragona. Muzj , nel riferire tale diploma , non solo sbagliò nell' anno, ma sbagliò nel supporre clic Giulianlonio vi fosse intitolato Duca di Teramo . Notiamo la degradazione de' titoli . Giosia si contentò di appellarsi Signore di Teramo : Giuliantouio se ne volle chiamar Duca : Andrea-Matteo III. fu il primo ad arrogarsi o ad avere il titolo di Princi/ie di Teramo. Trattandosi di puri titoli , credo che i nostri Antenati non ne concepissero grave apprensione : c che loro bastasse il vegliare gelosamente alla conservazione della Città nel Regio demanio .
Non facendo i Mazzaclocchi gran caso del divieto sopra riferito , a nuova rimostranza del Magistrato , Ferdinando rinnovò 1' ordine , c diede al Viceré di Apruzzo e ad altri Ufiiziali facoltà di ammazzare impunemente i contravventori. Nola il Muzj di. 5. ins. ) clic nemmeno sì rigorosa disposizione bastò a frenare gh esuli , i quali » uniti , c ben armati angariavano » or questo or qucll' altro Villaggio : ed i Cittadini della contraria fazio-» ne o non si scostavano dalla Città , o con molle cautele . » Onde porre un riparo a male sì grave , e sempre più assicurare la demaniale libertà , i nostri Sindaci si portarono in Napoli nell'Ottobre 1465. ben accolti dal Re , il quale con diploma de' 26. detto , per nobilem et egregiiun virimi jintonclliim de Petruiiis , che ancora consonasi nel pubblico archivio , promise la conservazione di Teramo nel suo demanio : confermò i privilegi dei Re predecessori , e 1' incorporazione di Tizzano : accordò alla Città il mero e misto impero , et gladii potestatem sopra il Feudo di S. Giovanni a Scorzone , da esercitarsi dal Capitano di Teramo : dichiarò clic la Città , suo distretto , ed i vassalli del Vescovato goder doveano ancora per sei anni 1' esenzione dai tributi : concedè a coloro , che avessero la remissione delle Parti offese , tranne i ribelli , pieno indulto : autorizzò 1' Università a nominare il Capitano , ossia il Governatore , da confermarsi però da lui , ed a compilare quegli Statuti o regolamenti , clic a retta amministrazione Comunale giudicasse espedienti : proibì al Viceré della Provincia d'intrommettersi nelle cause de' cittadini , ma volle che le civili si conoscessero in prima e seconda istanza dai Giudici locali , le criminali poi dal Capitano della Citta, ed in grado di appello dai supremi Tribunali della Capitale : confermò ai Teramani la franchigia da ogni gabella e dogana per tutto il Regno , et maxime a la Doltana , et Fundaco de S. Flaviano , et Francavi/la.... attento li grandi dispendj et affanni pattiti per ipsa Città : permise a Teramo di collegarsi con qualsivoglia altra Città del Regno , o fuori , per 1' onore e stalo di S. M. : bandì per sempre dalla patria , come libelli e perturbatori , Marco di Cappella , Bartolomeo di Cola delli Porci , Giovanni del Colle , Giacomo Montanari , Baldassarre di Berardo di Aniballc , Giacomo di Buono , e Francesco di Lello , colle loro famiglie , e ne applicò i beni al Comune : autorizzò finalmente 1' Università ad imporre ed accrescere lé gabelle in vigore , ed ordinarne deUe nuove , lino alla somma di du^enlo ducati in oro . È piacevole osservare come Ferdinando mantenesse questa volta le date parole , perchè essendo due anni dopo molestati alcuni Mercanti Teramani pel pagamento della mezza apodixa , ed essendo a lui ricorsi , scrisse » Noi volemo clic 1' Università , ed uomini della nostra y> Città di Teramo , e le Tene sommesse all' Episcopato Aprutino , allenti