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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
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vocant (i) . Jdquc vctustissimis temporibus inveniunt scrvatum , tpiod vasi at a m /tostili incendio Urbani ac funditus deletain Antistes rvfeccrit ; qua e res majoruni decretis est corifirmata et celebrata momunrntis . Habes Urbani totani , habes valetudinem . Nane statimi ut intelligas , accipe monte s ; nani ìi nostri sunt omnes . Par mori Ics a qrtibus duo passaum millia recedere Urbem dicebamus , castella qtiinque , arces duae , pagi circiter qiuidraginta sparguntur, quae omnis nostra ivgio est (2). flaec Campani
C1J Non è clic Monsig. Campano fosse soltanto dai Teramani chiamato Principe: ma cosi rgli intitolava se stesso , come costa ilalb bolla Originale dei 18. Ottolirc >•}''>. sopra citata , della quale quoto e il tilolario : Johannes Antonius Campanus , Dei et Ajmstolice settis gratin , Kpùcopus Apri** tinus , ac Princeps Tentati , e niente altro . Sembra eli' ei sia sialo il primo de' nostri Vescovi ad assumere lai titolo. Retrocedendo , la prima bolla originale clic si rincontra è quella de'4- Settembre iij'3. , menzionata nel Cap. XLVI. in cui solo si legge: Slephttnus ite Cumiria , Dei et Apostolica (fiutiti , Tpiscopus yiprulinus. Probabilmente il Campano assunse il titolo di Principe a spinta de' cittadini , vogliosi ili controbilanciare il titolo di Duca di Teramo , clic Giuliantonio di Acquaviva adoperava . Per assumerlo a lui non mancavano plausibili ragioni. Anche dopo chi» ai nostri Vescovi era scappato di mano il fiudale dominio della Città , ne aveano conservalo degli stralci, l'aitando del Vescovo A prntino , TJgbelli scrisse: Confìnnabttt Judices , Rectorestpie Ci-vilHtis , recipiens ai ipsis fitlelilal.s junimentimi. Veggasi il Cap. XLVI. Re/fio Gubeniatori bactduni in sigiatiti jurìsdit tianis tntdebat . Secondo le Assise antiche di Teramo , il Camerlengo della Città do-vea passare al Vescovo la niella delle condanne jiecuniaric , e delle Crl>i delle trigesime. Monsig. Porcelli indino di entrarsi la particola , che tanto prescriveva , c la lasciò per memoria nel suo Bollarlo ( Arch. Vesc. Voi. n. I. ). Era j al imenti ai Vescovi rimasto il dritto di eleggere il Giudice tli temutiti istillila nelle cause civili di Teramo , e del Conlado : il qua! Giudice , dopo aver dato nelle inani del Prelato il giuramento , teneva tribunale nell' Episcopio . Mollo frequentemente ne' Bollarj specialmente di Montesanto , di Visconti , e di Armeni , s' incontrano le Patenti a lai uopo spedite , ordinariamente per un semestre, e con continuazione, a beneplacito del Vescovo. Tale diritto non si e perduto che nell' organizzazione giustiziarla . durante 1' occii,iazione militare dal i8nC>. al i8i5.
(ij I.e due Rocche erano quella di lìisegaa , già disabitala ai tempi del Muzj ( di. di v. lez. gi. 1. ) della quale si scorgono gli avanzi Ira le Fajetc e Macchia S. Cecilia : e Itocca di S. Maria , anch'essa distrutta, di cui restano i vestigj in vicinanza di quilla di Villa Farcia, tra i Canili e Tivolieri . Tre Castelli circondati di muraglie enumera lo stesso Scrittore , cioè Rapino , Colle vec-cliiu e Borgonovo : ed altrettanti ne indica Vghelli. All' epoca dell'abolizione 'dflla » Feudalità , lo Slato temporale del Vescovato trovossi diviso in tredici Comuni , o Università , cioè u Rocca di bisegno , consistente nelle Ville La Tajete , Pomamln , Macchia S. Cecilia, e Serra, a. Rocca, tli iV. Maria, composta dai Canili, /intagliano , Mortisi, Tivolieri, Colla, Claretti, Panatisi, olivelli , Lucciolio, fiume, Ritmo , cui accosto rimangono i ruderi di l'urie Torre , Tevere, Cesti , Castiglione , Torno, e fiali. 3. Rapino. Co/Invecchia. fi. Jlorgonmo, S. Tele, S. Stefano, £ (iinepri . G. / 'errati ( Villa dislalia ) Abetemozzo, boccila, Iscarelli, e Coiviicchiano. 7. Temi M«nic.anu-Montagna, composta da f'aogmtno , e da una parte delle ville yicquaratola , Mugliano, t l'aggio-f^alle . 8. Joanella , promiscua col feudo di Scorzone. terra MorricanarSoluviUi, la quale costava de' piccoli villaggi Costume, Caxntaiix.iiie , Case-M e C, Me. 10. Terni Morrì-
ciiitttf Mori icone , composta da porzione di Manicone, e tli To/o Jfli Piano Grande. 11. Ma-gnnnellii, Gesso, e Collecamno ¦. il secondo era promiscuo con Inaino, il terzo con Teramo, c collo Stalo di Molitorio . la. Tizzano. i3. Poggio Ranieri. Su tuli' i divisati Paesi, lino alT epo-ca indicala, hanno i nostri Vescovi esercitato quel clic i Eeud.disti chiamavano mero e misto impero cmn gladiì palesiate : vale a dire che gli l llì/iali dai Vescovi nominali giudicavano le cause si civili che criminali. Innesti Vfliziali nel Secolo XVI. erano almeno due , perché ini Ilollario di Che-risalto si veggono le patenti pel Capitano o Governatóre di Terni Moiri,unti , ed altre pel Capitano o C.overnatore di Rocca S. Maria. Ma nel secolo seguente fu un solo in S. Apnttiinie Tccle-tiae suhtlilis et vaxaltis , tvtiHjue temporali stalli, coinè si espresse Monsig. Visconti , in una p;i-lente del ìGiTi. trascritta nel suo BuUario. A quest' Uflìziale unico si diede il titolo di Picecontc di llisrgno , e Teramo per residenza . In tal modo i Vescovi avevano a gratificale due Dottori ili legge loro amorevoli , ordinariamente Teramani, con crearne uno Giudice drlie seconde , e 1' altro Viceconte. Costoro dall'.diro canto contribuivano alla magnilìrenza ile' Pontificali , ai quali assistevano, con presentare al Prelato nelle lavande delle mani l'uno il boccale l'altro Li tovaglia. I Vescovi paleutavanO in olire un Esecutore io capo dei provvedimenti cosi della Curia Ecclesiastica , che dille due Corti, col titolo di Cavaliere. L'n esempio, fra gli altri, se ne trova nel Bollarlo di Giacomo Silvcrio-l'iccolomini, del i55p. Accordavano ben anche le licenze della couswvazione , e trasporto delle armi non proibite dalle leggi del Regno. Ricevevano il giuramento dei Camerlenghi scelti dalle Cui versiti: ed autorizzavano la convocazione de'Parlamenti. Nelle alienazioni de'beni luti elidali esigevano il lauderai,, , alla ragione del dicci per cento. Riscuotevano sul passo di Bisogno t» dallo pel transito di animali e di robe, giu»la lilla larilfa . Percepivano per collette c peso ili difendere i Vassalli un drillo fisso, per altro di iioco momento , da ciascun Luogo : e di più carimi 2;. da Rocca S. Maria per presenti transatti . /Mire rendite feudali si vedranno in un Libro 21