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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
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Erano nove giorni «la clic il Commissario crasi tirsi ina lo : Insogna dir quindi che Ferdinando volle farne un mistero ai Sindaci , i quali mal soddisfalli ripresero il cammino di Teramo .
Il di Forma frattanto acc.ingcvasi al disimpegno dell' incarico addossatogli . Primieramente fè pubblicare in Teramo divieto ai cittadini , ed ai foraneamentc fè lavorare in Castel di Sangro gran numero di catene , collari , e ceppi di ferro . Indi , nei giorno a. di Aprile , avviossi da Napoli a questa volta , in compagnia di cinquecento soldati , parte a piedi c parte a cavallo , e ( quel che più ingerì terrore ) di jwrccchi carnefici . Giunto a Teramo nel dì la. mostrata ia Regia patente ai Signori del Reggimento , e fatti deporre iu piazza i ferri dalle some ; rimase iu perfetta inazione due gioriu , che sembrarono due anni non solo ai colpevoli del menomo intervento ai passali tumulti , ma eziandio agi' innocenti . E veramente il tenore della patente , e tanti spaventevoli apparati doveano fare palpitar chicchessia . Ritirato ciascuno nella propria casa in preda a mille molesti pensieri , maledisse la pazza discordia, che avea posta la patria all' orlo della distruzione , e saggi proponimenti formò per 1' avvenire . Per buona sorte trovavasi Capo del Magistrato Mariano di Adamo , Personaggio ragguardevole , Presidente della Regia Camera della Sommaria , almeno onorario , che avea conosciuto in Napoli il di Forma . Fattosi animo , nel terzo giorno si presentò al Commissario , e giunse a persuaderlo che la sollevazione della massa de' cilla
Gioì senza dubbio Fcrdiuando per la concordia fra i Teramani ristabilita , ma sì l'alta gioja venne ben tosto a mille doppj amareggiata dallo sbarco in Puglia de' Veneziani , i quali s' impadronirono di GaIlij>oli , di Nardo , di Monopoli , c di altri Luoghi, c cinsero Taranto di assedio .