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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
Caramanico , Annone , Atrssa , Buccliianioo , Guardiagrclc cfc. Fornii il' Lettore 1' attenzione stilla distinzione , che qui si fa tra la parte del Regno pia soggetta al He ili Francia , e le provincie, le quali si dicono comuni eoi Re di Spagna ed iiii!i\jsc ; poiché la questione a chi esse spettassero., e specialmente la Capitanata , più delle altre contrastata a motivo delln sua fera-' cita , e dell' importante rendita della Dogana delle pecore , ruppe ben tosto la buorin intelligenza fra i due Monarchi , e provoco tra loro la guerra.
Avanti che la discordia sorgesse , Andrea-Matteo di Acquaviva misiaso di riunire a* suoi stati la Città di Teramo , pensò di far valere presso il Governo Francese i meriti de'suoi ascendenti, ligj al partito Angioino. Fspose all' Aubigny ( dice Mnzj di. 5. ms. ) ma più vcrisimilnieiile ni Duca di Numouis, Viceré in Napoli , che i suoi antenati , e segnatamente Giosia s;io a\o , aveano goduta la signorìa di Teramo , della quale era stato-Giosia spoglialo nel 14Gi. per aver favorito il Duca Giovanni ili Angiò: ed impiotò il rimedio della restituzione. In vista di tale istanza, e coli'inserzione di essa , spedita venne ai 38. Ottobre i/>oj. la citazione, colla quale I L Diversità fu eliminala in giudizio . Notificata al Magistrato , l'è questo' congregare il Generale Parlamento , ove rimasero eletti Vcnanzo Forlì , e Marini di lìcnvi\'cri\ iu qualità di Sindaci e Procuratori speciali a produrre1 li' convenevoli replichi!, ed eccezioni. Trattandosi ili pretesa restii tizione-*l>oli,iloruin , alliue ili scansare alcuna precipitata sentenza , stimatoli eglino • li rispondere chi; iiiuti Acquaviva , e nemmeno Giosia era mai stato Signore (,i Teramo , almeno lcgilli'uo . Risognando dunque discutere foruial-im'iile sì fatta eccezione , fece mestieri deputare un Commissario , avanti a cui coiiti'stala la lile . Iti. dato alto e termine alle pruine . In tempo utile Andrea-.Matteo presentò cinqtiantasei articoli , iu pruova de' quali diede in nota gran numero di testimonj , non solo di Atri , e di aliti Luoghi a lui soggetti , ma eziandio di Ci Uà S. Angelo , di Pentii; , ili Campii , e di Ci-vitella , onde non così làcilmciltc lor si potesse dare ripulsa . (ili atti giurisdizionali da Giosia esercitali in Teramo , gli alliiri del ili 18. Novembre i4C>i. , il saccheggio e la devastazione della Cittadella nuova non furono i soli fatti articolati, ma perchè tutto è buono quel che serve al proprio interesse, e giova a predisporre 1' animo del Giudici! , si assunse a pruovare che i l'e-ramani erano stati sempre Aragonesi per genio : che due volle si erano ribellati a Carlo Vili. , e si erano mostrati avversi al regnante Lodovico ; avendo con l'alti , con parole , e con lettere scritte ai vicini l'aesi , esternata costantemente tale avversione. Possiamo immaginare frattanto quanto si flesselo che fare gli emissarj del Du;a per imboccare i testimonj . Citati costoro ed insieme i due Sindaci a vederne il giuramento , ne fa mito esaminati più di cento , e. nelle loro deposizioni provarono pienamente gli articoli proposti . Furono ben anche esaminali , come principali nella causa , i due Sindici ed aliti diciolto Teramani, la maggior parte de'quali confessò chiaramente che Giosia due volte era stato padrone di Teramo , ove posseduti avea mulini , gualchiere , vigne , oliveti , territorj , ed un casale chiamato Casali ( al Greco della Città ): e che avea introitate le rendile delle gal ielle a lui donate dall' Università . Osserva il citato Scrittore clic tiessi erano Mazzaclocchi , e che intendevano assicurarsi la grazia di chi immancabilmente stalo sarebbe Signore di Teramo . Noi osserveremo con quanta iiicililà siansi in tuli' i tempi sagrilicati i più cari interessi della patria , o delle corporazioni , allo spirilo di parte , ed all' ambizione .