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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   e di Molitorio a mare : » non obstante elio delti Lochi so trovano de pre-» sente sequestrati per alcuni insulti se pretendono essere stati «.ommissi per » quella Cominonità » di Ascoli : 2. la franchigia per otto mesi della gabella , chiamata Flagello,, c Fu lidia , volgarmente detta Fragollo , pei panni Ascolani da immettersi nel Regno : 3. I' esenzione dal pagamento della Grascia , ossia dell' ultima esitarti , per tutto ciò che gli Ascolani estraessero . Nel quarto capitolo della supplica avea chiesto il Saladini che agli Ascolani fossero confermati » li ottanta ducati lo anno , quali sono soliti » eonsequire da li Regj Dohaneij per lo bestiame , che la Regia Coite af-» fida in li loro pasculi da Gabiano » ; ma su di questo il Viceré riserbos-si di dare in appresso le provvidenze ( Ex proces. in Arch. S. M. de Mejul. ) . Di tale ambasciata nulla ha il Marcucci , il quale però ( num. 43. ) sull'autorità del continuatore di Dino, e del seniore Marcucci, rimarca il passaggio del Tronto , fatto da un esercito di dieci mila Fanti , e di due mila e dugento Cavalli , circa la fine di Novembre i5ri. sotto il coniando del Viceré D. Raimondo di Cardona , e di Fabrizio Colonna , i quali onorarono di persona Ascoli , e tic giorni vi si trattennero . Era que-st' esercito dal Re Cattolico invialo in Romagna iu ajuto ift Papa Giulio lì. c de' Veneziani ( Murat. ad an. iòti. ) .
   Quantunque da Teramo e da Campii Giovanna riscuotesse gli onori sovrani , pure nei pubblici atti non il regnante di lei , ma quello di Ferdinando soleva segnai si . Notar Berardino Jotto di Teramo , stipulando ai 24. ftovcnibre i5ii. un islruinento, che è presso di me, segnò l'anno nono di Ferdinando , per Giovanna Regina di Castiglia , di lui amata e cara figlia. Ov' è da rimarcare che sebbene il nostro Regno venisse riputato dipendente dalla corona di Aragona , pure non avendo il Re Catlolico avuta prole dalla seconda sua moglie , stimava espediente assuefare i popoli all' obbedienza verso la figlia e verso il nipote , nelle mani de' quali si sarebbeio ben presto riuniti i vasti dominj così di Castiglia che di Aragona . La medesima frase adoperò Notar Pier-Matteo Tuzj , segnando 1' anno duodecimo di Ferdinando per questo Regno; presentando agli 8. Ottobre 1514. un atto di appello , da parte di Gio. Domenico Montanari , alias Malacarne , al magnifico Tco/ìlo de Capite di Solmona , Capitano della Regiuale Città di Teramo , il quale disse avere rinvenuto nella sala del Palazzo Vescovile , nel Sestiero di S. Leonardo , una cani Reverendissimo Philippo Porcello Episcopo Aprutino : come dall' originale , ridotto a stipulalo avanti a Gio. Antonio Nochicchia , Giudice a contralti della Città di Teramo , e degli aliti Luoghi della Chiesa Aprutina , da me incontralo nell' archivio delle Monache di S. Matteo , eredi del Malacarne .
   Da questo , e da molti altri documenti costa che Porcelli fu scrupoloso nell' obbligo di risedere . Dovè dunque egli trovarsi alle splendide feste , falle in Teramo nella v-cnuta delle due vedove Regine . Partite elleno da Napoli, nel dì 1. Maggio 1514- per visitare gli Stati di Apruzzo, posarono in Solmona , che 11' era come la Capitale ( Brunect. lib. 3. p. Oq. ) e' quindi in Oitona , iu Città S. Angelo , ed in Penne: scortate da D. Alfonso Caslriota , e da 1111 conveniente seguito di Dame , Familiari , ed Alabardieri . Fin da quando erano pervenute in Solmona , la Città nostra spedì ad invitarle il Dottor Gregorio Solo Giudice del Civile , e Marino ilei fleiH'iverc : Del Solo scrive Muzj di non aver potuta mai sapere la
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