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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
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piantare duo boschetti, uno tra la Fontana e le mura tlella Gita , e 1' altro a destra della Fontana : 3. formare due Fonti artificiali , la prima di acque copiosissime , perchè si trasse profitto dal vicino canale de' molini ; la seconda di vino rosso con tale artificio diretta , chc non si perde il quarto del liquore , che vi fu adoperato . Assise a mensa le due Ilegine , ed iu tavola separata i principali Signori e le Signore del seguito ; cominciarono suoni e cariti de' Musici , nascosti nel Imschetto supcriore . Fatta pausa , uscirono dall' altro boschetto a danzare dodici giovanetti, vestiti alla Moresca. Terminata la danza , nuove sinfonie suonarono , e nuove arie cantarono i Musici : ed in fine ricomparvero i dodici giovanetti , vestiti e pettinati da donne , ad intrecciare altre danze . E con tale alternativa di divertimenti , le due Regine piacevolmente si fermarono sino al far della notte , non saziandosi di encomiare il buon cuore de' Teramani , e di rendere grazie a tutti. Nella terza mattina fecero elleno intendere di volere udir Messa nel Duomo , avendola nelle, due precedenti mattine udita nella Cappella dell' Episcopio . Ricevute alla porta orientale dal Capitolo , esse 1' ascoltarono celebrata sull' Altare maggiore : ove venerarono il Busto ed il Braccio di S. Berardo , chc vi si erano esposti , ed ove 1' Arcidiacono , vestito di piviale , loro mostrò le molte e preziose Reliquie , che nella nostra Cattedrale si conservavano. Nella quarta mattina visitarono le Chiese de' Regolari , cioè S. Agostino , S. Benedetto . S. Domenico , S. Giovanni , e S. Francesco , ed ili quest' ultima assisterono alla Messa . Passando da S. Benedetto a S. Domenico avanti la Chiesa della Misericordia , vollero quivi entrare , per adorarvi un divoto Crocifisso : ed essendosi lor dello chc quivi si custodiva una Spina di N. S., si fermarono lino a che non sopravvenne il Rettore per esporla . In questo giro ebbe la Regina Madre agio di osservare gli spazj disabitali della Città , e non poche case ridotte a casaleni . Avendo ad uno •le' cittadini, che le facevano corte, domandata la cagione di quei vuoti, ebbe in risposta esserne state le passate intestine discordie : di che mostrò afflizione.
Nel giorno medesimo ella rendè nota la risoluzione di rimettersi iu viaggio per 1' indomani , di buon' ora . Quindi , avanti sera , i Signori del Reggimento andarono a presentarle in dono ducali cinquecento , iu un bacino di argento : altri trecento alla giovane Regina : cenlo a D. Alfonso Castrio-la : altrettanti a D. Giovanna di costui sorella , prima Dama di accompagno : e così a proporzione a ciascuno del seguito , lino all' ultimo mozzo . Onde far fronte a tanti dispendj eras' imposta una tassa, riscossa gratuitamente da sei cittadini , uno per Sestiere , e con somma làcilità ; per essere prevaluta la massima eli' essendo quella la prima volta , in cui una Regina era capitata in Teramo , bisognava renderle grandi onori . La vecchia Giovanna , rendnle eli' ebbe le grazie per la largizione , fece a lei dirimpetto sedere i Signori del Reggimento , e presa occasione dagli cflèlti delle civiche discordie , osservate nel dì precedente ; loro tenne un discorso , col quale esortò i Teramani a ripararli , mercè una perfetta concordia per 1' avvenire. Nel seguente giorno , di buon mattino , le due Regine si riposero in lettiga, accompagnate dal Magistrato sino al fiume , e fino a Penne da tuia scorta di Cavalli e di Pctloni . E questo il ristrello della prolissa narrazione del Muzj , cui come a Scrittore sobrio ed assai vicino al fatto si dee maggior nrdtwa che alle esagerazioni , e discordanze dell' immaginoso e più lontano (bicanale . Sembra dunque che le due Giovanne non visitassero Campii,