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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
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Terra in allora ragguardevole , e di più aulico appannaggio . Non è a dubitare peiò clie , almeno iu Teramo , non ne ricevessero gli omaggi e i doni.
Nel medesimo anno i5i4., prosieguo Muzj » fu dato principio al Palaz-»> zo nuovo della Cillù , ove ora risiedono i Signori del Magistrato , essendo » in tre anni fatta la loggia , la volta , ed- il tetto lovaticcio . Fu poi la » fabbrica tralasciata per molti travagli, che nella Città seguirono. La sala, >j ed alcune stanze furono poi fatte ncll' anno i5t>o. Il resto si linirà rjitau-» do Iddio ci faià grazia conceder tregua a' nostri travagli » . Trottandosi di silo nell'area dell'antico Intera mnia , in cui il l'ermo, non si trova circa molla profondità ; si commise nel 1514- lo sbàglio di ] imitare i Ire pilastri del jjortico in suolo mal sicuro, quantunque gravitar si facessero soma tavoloni di qurriia . Frrore anche più grave si commise in segnilo, colf essersi tagliale due chiavi , o spranghe di ferro ( le quali legavano il primo pilastro verso maestro al 6ccoudo , ed al muro ) alliu di farvi coiiiotlmiient': al di sotto passare la galera nelle feste di S. Anna , di che ragioneremo altrove . Quindi non è meraviglia se ai giorni noslii siasi la parte anteriore dell' edilizio , ossia tutto il fabbricalo del 6ccolo XVI. veduto spiombare. Muzj non vide il compimento del Palazzo , cioè tutta la parte di levante, la quale , rome ben si discerné , è di più moderna costruzione . Con maggiore solidità , moguifteruza , e prestezza fabbricarono , o per dir meglio rifabbricarono i Camplesi , circa lo slesso tempo , il loro comunale Palazzo . Dall' anno i5ao. inciso in una pietra sotto una delle otto gotiche finestre della facciala si lilcva che a quell'ejoca venne coperto il primo piano superiore . Il disegno era di elevare anche un altro piano , ina questo restò eseguilo soltanto per due qujnti . L' intera facciala , lutla di pietre reltango-latc , è di palmi iG4- H piano terreno olire uno spazioso porticato di selle grossi archi in fila , a comodo dei due Mercati , clic nello Domeniche e liei Giovedì si tenevano in Campii . Fu esso alquanto ristretto , per la lunghezza di tre archi , dalla fabbrica delle carceii e della Guardia de' birri . Due scalate conduccvano al primo p«iano . Per la prima , che avea a sinistra la Pescerìa , si ascendeva ad un salone lungo 92. palmi , e largo , destinato ai Parlamenti generali , cui aveano diritto d' intervenire tuli' i capi di famiglia , ed ove ancora si leggono le parole , prese da Cicerone : Salus jiublica , suprema consultano . A mezzodì del salone era 1' abitazione del Capitano , o Governatore . Per 1' altra scala , clic avea a destra il ricco Monte di pietà , si saliva alla residenza dei Sigg. del Reggimento formala di due sale , nella più interna delle quali «i vedevano i sedili di legno di noce pe' Consiglieri , una bigoncia , su cui montava chi volea prender la parola , e 1' Archivio . Le altre camere del primo piano erano assegnale al Cancelliere , ni Razionali , e ad altri pubblici Officiali . Nel secondo piano , verso mezzogiorno si costruì il Teatro. Questo magnifico Palazzo rimase in buono slato lino al 1797. Solo il teatro era mal ridotto , da una trentina di anni . Ma destinato in quartiere di due Compagnie di Granatieri del Reggimento Regal Napoli, ne dovè sloggiare tanto il Governatore che il civico Magistrato. Alla partenza de' soldati iu Novembre 1798. si trovò mal concio in modo , da non potcrvisi ripristinare gli uffizj senza dispendiose riparazioni . Le angustie de' Comuni negli anni seguenti , il comodo che la soppressione del Convento di S. Francesco ha dato di un locale , benché meschino per 1' amministrazione , ed il deperimento dello spirilo patrio , no