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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
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» renissima Signora Regina , nostra Madre et Signora : ci fando 1' ollizio clic x) a boni , fideli , et affezionati se conviene , perchè non sarete goveniali da » altri clic da Noi , et sempre dal canto nostro sarà corrisposto , non la-» sciando di mirare a lutto quello concerne lo vostro benefizio ci onore . 1) tdani Scapoli, die i6. Maji / 5 / 7. - La trista Urina - Jntonius l'hio-dus Sccretarius . Non sappiamo come iu situile circostanza si conducessero i Cam['lesi . Sembra clic senza tanta dilazione avesser eglino riconosciuta la signoria della sujicrstilc Giovanna; jtcrchc in un islrutiicnlo de' ai. Aprile 1517. da uic letto nell'archivio di S. Onofrio, sono nominati l'esimio Dottor di Legge Belisario Matte i di Solmona , Giudice delle Cause Civili , e 1 egregio Uomo Bernardino Moniorj della Nocella , Camerlengo Rcginalis Terre Campii.
Della lettera li-ascritta la cosa più meritevole di attenzione si è la menzione clic vi si fa degli odj, e dello iiimicizie ripullulate in Teramo. Scriv e Muzj ch'erano sorte nel precedente anno i5iG. tra parenti strettissimi, por cagioni di jiochissiiiio momeiilo : che vi orano rimasti uccisi due principali «illadini, uno di un parlilo un altro dell'altro , oltre i morti e feriti di bassa condizione; e eli' orano accadute molle scaramucce, ed assedj di caso. Dall'indulto pubblicalo da Giovanna la giovane, ai io. Dicembre da
Napoli, si rileva che vi aveano presa parte i cittadini iu generale , ed i contadini : che si ora sonata alle armi la campana , e che n' orano emersi tumulti , più ouiicidj , debiti , ed inccudj . Li soggiunge che iu forza del cenno della Regina , e per interposizione del Capitano , si fecero lo paci , e si dettelo sicurtà : onde col citato indulto venne rimessa ogni colpa ed ogni Irena, salvi gì' interessi delle Parli , da vedersi con procedimento civile. DircbJx-si che con ciò si l'ossero spenti gli odj. Ma nell' archivio di S. Matteo, ove sono le carte della famiglia Cappcllellti, fondatrice di quel Mona-sloro , trovai un islruinculo di Notar Gio. Filippo Iraciulo de'3i. Agoslo i5iiS., col quale costituiti Cicco Cappelletto . tanto per so quanto per Gio. Marino Corradi , e per altre tre persone assolili , Giacomo alias Carro Paolo per se c pe' figli , Berardino Lupi per se e po' suoi , Giovanni di Pasquale per se , pe' parenti , compagni e fautori , Paolo 'Zaini con altri nove , Tobia Pagani per se c pie' fratelli assenti , c Maestro Giovanni Malici di Ascoli con altri venti , fra i quali varj di casa Palazzi , anche in nome de' loro parenti ed attinenti , vennero , iu presenza di Giovanni di Onofrio Reginalo Capitano di Teramo , a rimettersi scambievolmente le offese per ouiicidj e ferito , avvenute fra loro litiche siali erano divisi in due parlili , c segnatamcnlc per la morie data nello stesso mese , e pochi giorui prima a Gio. Marino Cappelletto , fratello di Cicco , in Teramo , dal nominalo Paolo c da' compagni : perchè non altrimenti che perdonando le ingiurie conseguir polcvasi 1' eterna salute . Si obbligarono sotlo pena di cin-ijuant' once d' oro a non rompere la concordia , c tuli' i presenti si baciarono , promettendo anche de rato per gli assenti .
Da sì misero golfo di tempeste e di iiaufragj campando il buon Vescovo Porcelli , giunse , coni' è a sperare , nel porto dell' eterna salvezza , dopi non molto inoltrato 1' anno \o\rj. Ughelli segò per mozzo il governo di costui . Gli parve vedere una lettera di Raffaele Piota , Vicegorenle di Roma , col titolo di Vescovo Aprutino , diretta alla Repubblica di Siena , nel i5n. Quindi ei lo comprese nella serie de'nostri Vescovi . Ma avendo