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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Non Ughelli pertanto, il quale scrisse essere stato questo sepolto in sua Ca-tliedrali , ma Brunetti colse nel segno , opinando : Credo igitur Teramum
   non accessisse .
   Il Vicario de Rosis ehhe ragione di appellare Reginale il Catasto , che formavasi in Teramo nel i5iy. giacche viveva Giovanna , vedova di Ferdinando II. Signora di Teramo, di Campii , e di altri ragguardevoli Stali dentro e fuori gli Apruzzi . Viveva ben anche ai 16. Maggio i5i8. quando scrisse all' arrcndatore della Regia Dogana una lettera piena di risentimento , perchè osava soggettare i mercanti Teramani al dritto di Fondaco , per le robe e pe' denari, che costoro esimevano per terra . Con assai grave però e giusto dolore de' vassalli , ella mori nell' anno medesimo o sulla fine di Luglio , come scrive Muzj , o ai principi di Agosto , come pensa di Pietro ( Meni, di Solni. p. 307. ) . Entrambi riportano una provvidenza del Viceré di Cardona e del Consiglio Collaterale , de' 28. Agosto i5i8. , colla quale notificandosi alle Università interessale la morte di Giovanna , e per conseguenza la riconsolidazione di esse al Demanio ; si commetteva al Regio Governatore ed agli Uditori di Apruzzo di recarsi a prender possesso , in nome delle Cattoliche Maestà Giovanna e Carlo , di quanti luoghi avea la defunta posseduti nella provincia suddetta : il che venne eseguilo . Rinacque da allora nel cuore de'Teramani il timore di divenire sudditi di qualche Feudatario, e segnatamente di Andrea-Matteo Duca di Atri, il quale vantava pretensioni sulla nostra Città . Slimarono perciò prudente consiglio 1' inviare in Napoli , in qualità di Sindici speciali , Pier Giovanni Santacroce , R erari fino di Cola di Astolfo , e Notar Angelo del Monte Cancelliere comunale a vita , sotto 1' apparente motivo di prestare il giuramento di fedeltà al Re ed alla Regina di Spagna , e di chiedere al Viceré la conferma de' privilegi : ma in realtà perchè spiassero se novità vi l'ossero sul destino della patria . Non aderì il Cardona alla rie hi sia conferma , sul motivo di non essergli per anco palesi le intenzioni delle LL. MM. sulla sorte degli Stati , devoluti alla corona per morte dell' ex-Regina : quali conosciute , promise di render Teramo contenta , per quanto potrebbe . Aggiunse esser sua volontà che lino a nuove disposizioni la Città continuasse a reggersi come linquì , ed a godere i vantaggi medesimi, de'quali godeva in tempo della morte di Giovanna : e che perciò i Regi Ulìiziali maggiori e minori non si permettessero veruna innovazione . Ne' medesimi sensi rispose al Magistrato con le ttera datata nel Castclnuovo li i5. Ottobre 1518. , il cui indrizzo è: Joan-na Regina , et Carolas Rc.v Castel/ce, Aragonuni , Utiinsque Sicilia? - Magnifici nobilesque viri, fideles Regii , dilccti . Espressioni cotanto riservale non ispensero i gelosi sospetti dc: cittadini , se non che furono eglino alquanto rincorati dalla relazione de' reduci Sindaci , i quali non ebbero nella Capitale sentore alcuno di novità pregiudizievole alla libertà demaniale .
   Nel duodecimo giorno del seguente anno i5iC). terminò il corso di sua vita Massimiliano Re de' Romani , avo di Carlo nostro Re , cui ricadde perciò anche il retaggio dell' Austriaca nobilissima Casa . Ansioso di cingersi eziandio dell' Imperiale diadema , seppe eludere i maneggi di Francesco I. Re di Francia suo emulo , e guadagnare la maggioranza de' voti degli Elettori , dai quali fu proclamato Re di Germania e de' Romani , ossia Imperatore eletto, ni 28. Giugno dello slesso anno. Ai 21. del seguente Luglio il Viceré Cardona ne partecipò 1' ufficiale notizia alla Città di Teramo , con