Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2 ', Niccola Palma

   

Pagina (224/272)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (224/272)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   aa4
   » inamente confìjamo , e in la integrità , sapere , e sollecitudine vostra per » essere in facto , et meglio intendere li bisogni nostri ; provedcrcte come >j meglio vi parerà , perchè noi dal canto nostro non mancheremo in cosa a alcuna , c da passo in passo ci farete intendere ci tutto , e da quanto la-» rete ne vogliamo avere inatuio consiglio da boni c fedeli Avvocati : e >.> late che non si dica , che per poca sollecitudine vostra questa Ciltà recip >j mancamento , et carico . E vi esortatilo e dicono , che vogliate questa e maggior sollecitudine usare circa le cose predette , non avendo rispetto » alcuno per la salute della propria padria , che meglio è per la padria esponer la vita , che facendo lo contrario , figlioli , nepoti , e voi niede-» sinii alla vostra tornata , come nemici della padria , crudelissimamente « come infami esser puniti , a perpetuo esempio dei successori, e castigo di » \oi altri: al che per la vostra integrità già aulevcduta spennilo non sia » necessario pervenire. Et bene valete. Tarami dia 20. Septcmbris ijm. >.> Jui/c.t , Ragirnen , at Universitas Ragia Civitatis Tarami .
   E facile il comprendere clic tali istruzioni furono concepite in modo da far conoscere a chi sarebbe per leggerle la disperazione , iu cui erano caduti i cittadini . Ed appunto che si rendessero ostensive ai Reggenti del Collaterali' , ed al Viceré , quando sarebbesi restituito in Napoli ; ordinò iu lettera separala il Magistrato ai due Oratori . Chiaro però veggendo costoro che quel supremo Senato inclinava a dare il contrastato possesso al Duca ; ad iscansare tal colpo fecero istanza perchè la decisione del definitivo decreto si sospendesse fino a clic 1' Imperatore, cui intendevano ricorrere, non avesse pronunciata la sua volontà siili' oggetto . In forza di buoni ullizj , interposti da cospicui Signori benevoli alla Città , fu in edòtti accordalo un certo termine . Immantinente i nostri Sindaci costituirono un procuratore a Val-ladolid , Città della vecchia Casliglia , ove allora Carlo risedeva , e gli rimisero i transunti ile' privilegj sulla perpetua conservazione di Teramo nel Regale Demanio . Non fu pigro Andrea-Matteo a costituirvi anch' egli il suo procuratore . Ventilata la controversia nel Consiglio di Sialo , si risolvè di rimettersene la cognizione al Sacro Consiglio di S. Chiara , presso cui si piati brevemente, giacché ai '.) 1. Ottobre, sorti la sentenza allatto contraria ai Teramani . Si disse che ad onta de' privilegj ilei passali Re , avea ben polulo 1' attuale Sovrano vendere da plenitudine potestatis la Ciltà : e clic jicrciò si rilasciassero le Lettere commissionali per 1' immissione dell' acqui-rcnle nel possesso . Ctfof altro restava a l'are ai due Sindaci in Napoli? Proposto , bene o male , il rimedio dell' appello a Cesare , si restituirono di tutta fretta alla patria .
   Erano stali pur troppo presaghi i cittadini dell' infelice esito della contestazione , e risoluti di tutto azzardare piuttosto che ricadere sotto il giogo degli Acquaviva , aveano fatti provvisioni da bocca e da guerra per contrastare al Duca il possesso , colle armi alla mano . Tornati appena i due Deputali , riferirono al Magistrato ed ai Dodici congregati nel palazzo comunale , lo stato delle cose , ed avvisnrono che di breve sarebbe comparso nn Commissario per chiedere alla Ciltà un pacifico possesso. Francesco Triinon-zj ( cjciniias /.agitili Dortor ) presa la parola propose 1. che con pubbliche 1: private preghiere si ricorresse in si tristo infrangente alla Divina misericordia , ed all' intercessione di Maria SS. e di S. Berardo : a. che tutte le I articolari discordie tacessero , a fronte della gran causa comune : S. che