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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
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» guenfcc. Ed essendosi provvedalo di molte e lunghe scale , fè calare » 1' altra parte dell' csorrilo , e si )>ose in ordine per far dare 1' assalto . E >j stando tutte le genti nel fiume di Veztola , a dircllura del Convento di »> S. Maria delle Grazie , ed alquanto più su ; videro sopra le mura della » Città una Donna risplendente vestita di bianco , ed un Uomo a cavallo » vestito di rosso, il quale pireva che scorresse in quà e in là le muraglie. » Questa visione die tanto terrore all' esercito che buttate le scale a terra si » posero a fuggire : e perche parca loro sentire addietro un gran calpestio » di cavalli , ciascuno gittava le sue anni per ,>oter più leggermente fuggi-» re; non si ritenendo mai di correre fin che non giunsero alla Badia di « S. Atto » Questo miracolo , ci soggiunge è » provalo per testiinonj di » veduta : da più jiersone non solo di Teramo , ma anco di fuori , colle » quali ho parlato io , t; lo raccontavano in questo modo . Dicevano i Te-m ramani che nella Città non si seppe tal miracolo nell' ora che occorse , e » die la mattiua , non vedendo la gente del Duca , cominciarono a sospclta-» re di qualche stratagemma , ed imboscata . Poi rimirando giacer nel letto » del fiume si gran numero di scale , non sapevano clic pensarsi . Final-»> mente assicuratisi alcuni uscirono fuori , e cominciarono a trovare targoni, » rotelle , balestre , ronchc , ed altre armi , che nel fuggire le genti del » Duca aveano gittate per le strade . Ho similmente sculilo raccontare da » gente della Baronìa , che si trovarono in fatto , eh' era sì grande il tcrro-» re che 1' uno non si accorgeva di dar favore all' altro . E però fino a »» questi nostri tempi si solennizza nella Città ogni anno il giorno , che fu » dccimottavo di Novembre , con suono di campane ad allegrezza , con pra-» cessone del Clero , e con portarsi dal Magistrato solennemente con suono » di trombe un cereo alla Cattedrale in onore di S. Berardo : benché non » con quella pompa si solennizza tal giorno , siccome anticamente si faceva , » nd quale per allegrezza si facevano giostre , torneamenti , ed altre feste >» generalmente da tutti . » Osserviamo che Muzj Scrittore saggio , sobrio , e scrupolosamente veridico iu tutto ciò che ha egli stesso o veduto o udito, nacque quattordici anni dopo il riferito avvenimento : onde jiotc benissimo informarsi dd fatto da molti di coloro, che vi aveano f»vula parte. 11 dì 18. Novembre anche oggi si edebra col festevole suono delle campane , con una obblazione di cera die dal Sindaco si fa nella Messa solenne in musica , e con generale Processione .
Dissipato il formidabile nemico , i Teramani respirarono , ma non si addormentarono . Ai ai. dello stesso mese spiccarono due Inviati : uno per Poma , e fu 1' anzidetto Sir Cola Jìucciarelli , ed un altro per Napoli , e fu Pier-Giovanni Santacroce, giovane accorto, buon parlatore, e che nella Capitale godeva eccellenti rapporti . GÌ' incarichi addossati al primo furono : di ottenere dall' Ambasciatore di Spagna presso la S. Sede , dal Cardinale Pompeo Colonna ( abbastanza noto nei fasti della poetica galanterìa ) e colla loro mediazione anche dal Papa , delle lettere commendatizie all' Imperatore a prò della Città ; di reclamare avanti il Legato della Marca il gastigo di quegli uomini di Ascoli , di Ripa , di Oflida , e di altri Luoghi a lui su-l(ordinali , i quali sotto le bandiere di Andrea-Matteo erano venuti a danno di Teramo : c di pregare il Cardinale suddetto a far sì che accadendo la morte di Camillo Porzj nostro Vescovo , gravemente infermo , ed in pericolo di vita in Roma ; la scolla dd successore cadesse in persona capace di