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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271
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litolo au leni irò su di una prerogativa, di cui a quei tempi fàccvasi gran raso. Ottenne quindi dallo stesso Papa altro Breve , in data de' 20. del medesimo mese , e lo l'è trascrivere in fronte al suo Bollano ( Voi. n. i. ). Vi si dice avere il Vescovo Francesco mostralo desiderio non solo di conservare , ma di ampliare eziandio gli statuii ed i privilegi della Chiesa Aprutina , a visitar la quale intendeva de proximo accedere : che fra gli staluti e privilegi eravi quello di potere il Vescovo cantare la Messa solenne armatus a mas albis... ex privilegio a Regibus NeapolHanis ... ridinne Principatus Civitatis Terami... concesso , per Sedern Apostolicam confirniato : e die perciò chiesta avea di qualsivoglia prerogativa , e specialmente di questa , nuova conferma . 11 resto esprime la condiscendenza ilei Pontefice alla domanda del Cherigatto .
Non sappiamo quanto tempo dopo Monsig. Francesco si recasse in Diocesi : rileviamo bensì dal citato Bollano eh' ei nel i52(ì. vi adempì o iu tolto o iu parte al dovere della santa Visita , giacche con bolla, firmata di suo pugno , in data di Campii , li 3o. Maizo , istituì Canonico prebendato in queir insigne Collegiata di S. Maria de Platea D. Felice di Notar Lo-dovieo de lìticemis , iu vii tu di nomina fattane dal Pievano D. Colangelo J/ontorj , e dai Canonici , Irai quali piace rimarcare D. Giulio de Castro ( Annuii ) D. Giambattista di Monte de Tostis , e D. Leonardo de liitiis, cognome latinizzato dei discendenti di Pasquale Riccio: e con quattro bolle, datale iu Giulia ai itt. Agosto , istituì tre nuovi Canonici nella Chiesa di S. Flaviano , dietro presentata del Feudatario , e conferì pieno jurv la Cnp-pellania di S. Gio. Battista . Del rimanente è verissimo ciò che Ughelli lia dello sul poco risedere del Cherigatto , e sull' essersi costui trovato quasi sempre implicato in pubblii he cariche. Male per lui, se nel calamitosissimo anno 1527. durò ad essere in Diocesi : peggio se trovossi nella dominante del Mondo Cattolico al barbarico saccomanno , in cui tanti pericoli subirono , e lauti albumi ed obbrobrj tollerarono i Prelati , ì Cardinali , ed il Papa . Dal medesimo Bollario si raccoglie che ai 3. Novembre i5a8. certamente era iu Roma , ove costituì suo Luogotenente nel Vescovato cum oinniinrxlu facilitate Lodovico Cherigatto suo fratello , Arcivescovo di Antibari e Primate di Servili: che nel 1529. stava in Viterbo, iu qualità di Governatore di quella Città e di tutto il Patrimonio di S. Pietro , donde diede in affitto per tre anni le rendite della Mensa Vescovile a F. Tommaso de Pa~ siptalibus , cittadino ili Aquila , dell' Ordine de' Predicatori , e Barone di Valle. Castellana ( liglio Ibi-se di Lodovico e di Dianoia , mentovati nel Gap. LX11. ) : e che al primo Marzo i!>3o. trovavasi nuovamente in Roma nel Palazzo A[>oslolico , jx'r aver ivi patentato D. Gregorio Cherigatto, altro suo fratello, in Vicario Generale del Luogotenente Monsig. Lodovico. Avanti che fessesi restituito iu Roma era stato in Venezia , ov' eragli pervenuta una lettera del Capitolo Aprutino , cui rispose da Bologna , ai ati. Febbrajo i53o. ( Arch. Cnp. nuin. 20. ): Speramo , vi dice , che presto san-mo con Voi . Et interna bene valete in omnibus . Ai 3o. Luglio dello stesso anno continuava a dimorare in Roma , come costa da altro riscontro ( Ih. ) in cui si eouduole della gravezza delle Decime Papali , delle quali il Capitolo avcagli spedita notizia per mozzo del Vassallo del Vescovato . Assicura di aver letta la lettera al Papa: » et Sua Santità si è stretta nelle spalle, « et ha risposto che nou polo lar altro : che voria cavarsi li denari dal san-