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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   fera in quell' espilato pubblico Archivio , ma se ne rinviene il sunto nelle schede di Anlinori , il quale lo avea visitato nel tempo di sua integrità . Comune finalmente ad altri Luoghi di Apruzzo e della vicina Marca , fu la desolazione delle campagne , prodotta da nuvole di locuste , trasmigrate dalla Puglia ( Marc. §. ult. sez. 2. n. 5o. ).
   Eppure tanti travagli sembrarono un nulla , in paragone di quelli che ci piombarono sopra nel xòi'j. anno , come «lice Muratori , de' più funesti e lagrimevoli , che si abbia inai avuto 1' Italia per furiose guerre , per dirotte piogge , per inondazioni de' fiumi , e per la generale penuria di vettovaglie . Per sopraccarico di guai , fino dal precedente autunno era in Napoli comparsa orrida j cstilenza , la quale indi a poco si propagò a Roma ed a Firenze. Per tutto il i52G. non soffrimmo che il timore del flagello; aventi' io trovato in un Libro delle Risoluzioni del Consiglio di Teramo dell' anno suddetto , ai 2. Settembre , la scelta di Deputati alla custodia della Città , onde renderla sicura dalla peste : ed ai 9. Novembre 1' elezione di altri Deputati addetti , insieme coi primi , a badare che non s' introducessero persone sospette ili contagio , senza deliberazione del Consiglio . Ciò non pertanto nel 1527. il morbo si fò adito in Città e vi tolse la vita ail un quarto di abitanti ( Muz. di. 7. ms. ) . Si diedero sul principio buoni provvedimenti , e si deputarono utliziali per ogni bisogno : ma ingigantito il male , morto il Mastrogiuralo , che regolava in capo la sanitaria polizia , isolatisi in campagna i principali cittadini ; Teramo rimase quasi abbandonata , e senza governo . Una memoria della stessa epidemia si è conservata in un Libro de' Parlamenti di Campii ( Num. 3. ) ov«r sta trascritto un certificato di Evangelista Lazzaretti e degli altri «lei Reggimento , in data dei i3. Agosto i58i. , in cui si attcsta che anticamente la soma , detta ancora tomolo , costava di quattro quarte : ma clic nel 1527. anno del morto si cominciò ad introdurre il tomolo Napolitano , tre dei quali fanno la soma ossia il tomolo antico . Altra se ne incontra nell' archivio Vescovile ( Proc. Lencf. n. i58. ) secondo la quale 1' Università «li Rellante intraprese a fabbricare nel 1537. in onore ili S. Rocco una Chiesa fuori le porte , ed a dotarla di cento e diciassette tomolale di terra , nelle pertinenze di Chiareto. I\i altra se ne rinviene ( Fase. num. 18. ) in un esame fatto nel i585. ad istanza dell' Università di Montone , la quale provò eli' essa avea fondata la cappella dello Spirito Santo dentro la Chiesa preposituralc , avanti il morbo : e la cappella di S. Rocco fuori le mura , dopo il morbo . Negli alti formati parimente nel i5S5. ( Proc. benef. 11. 1 -5. ) si dimostrò che i Tortoretani , cessata appena la pestilenza fabbricarono nel 1029. extra nicenia , in contrada della Fortellezza , una Chiesa a S. Rocco , iu silo ceduto ila Mecnccio Rampa , e clic la dotarono con tredici moggi di terra , in contraila di Fontevecchio . Quel che avvenne in Sellante in Montone cJ in Torlorcto , dir possiamo , per argomento «li analogia , clic avvenisse ben anche in Mosciano , in Nereto , in S. Omero , iu Controgucrra , in Corro,>oli , in Cesena , in Montepagano , in Morro , in Notaresco , in Guardia , in Castelbasso , in Poggiomorello , in Pi paltone , in Forcella , in .Aliano , in Fajeto , in Cortino , ili Ajelli , ed in Monsanpolo : ciascuno de' nttali Luoghi ha o ebbe fuori 1' abitato una piccola Chiesa di S. Rocco «li patronato comunale . Quella di Guardia , in seguito ingrandita , è divenuta
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